Condannata per omicidio colposo dopo aver partorito in bagno
Il Tribunale di Brindisi riconosce la colpevolezza di una donna di 40 anni: un anno e sei mesi, pena sospesa e non menzione. L'imputata ha sempre sostenuto di non essersi accorta di essere incinta
BRINDISI – Il Tribunale di Brindisi ha condannato per omicidio colposo la donna finita sotto processo per aver partorito nel bagno della sua abitazione un feto morto, all’ottavo mese di gravidanza: un anno e sei mesi, pena sospesa e non menzione a conclusione del processo.
La sentenza è del giudice Barbara Nestore, di fronte alla quale è stato incardinato il dibattimento a carico della donna, 40 anni, affetta da obesità, residente in un comune della provincia, difesa dall’avvocato Angelo Dragone.
Il pubblico ministero Raffaele Casto al termine della requisitoria aveva chiesto la condanna a un anno e quattro mesi, sostenendo che l’imputata con colpa aveva cagionato la morte del feto nel mese di luglio 2009. Aveva il cordone ombelicale attorno al collo.
Il parto, come si legge nel capo di imputazione, avvenne nel bagno dell’abitazione in cui la donna vive assieme alla madre. Quest’ultima è stata citata come testimone ma si è avvalsa della facoltà di non rispondere. Le motivazioni saranno depositate fra novanta giorni.