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Cronaca

"Impianto di Cdr, rubata la cabina elettrica: lo spreco continua"

La Cgil chiede un incontro con il commissario prefettizio sul futuro dell'impianto di via per Pandi, a Brindisi

Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato della Cgil, a firma del segretario generale Antonio Macchia, sull'impianto di Cdr e sul furto della cabina elettrica avvenuto nei giorni scorsi

BRINDISI - Un impianto quello di CDR, a tutt’oggi posto sotto sequestro, costato  oltre 15 milioni di euro, viene  depredato pezzo per pezzo. L’ultimo scempio è avvenuto ieri allorquando si è consumato il furto della cabina elettrica, un danno ingente che adesso andrà a sommarsi a tutto quello occorrente per il ripristino e la messa in sicurezza dello stesso impianto. A questo dovrà aggiungersi l’ansia del personale già occupato presso l’impianto e che da oltre due anni  è senza lavoro.

Siamo tutti ben consapevoli del fatto che la questione sia  squisitamente politica e comporti scelte di campo molto importanti, tuttavia un territorio come quello di Brindisi, martoriato dalla crisi economica e con la piaga della disoccupazione in crescita ogni giorno, non può certo permettersi di avere sul proprio territorio un impianto realizzato con danaro pubblico nelle mani dei vandali e senza la concreta prospettiva di ripristino dello stesso. L’Italia è piena di grandi opere abbandonate, uno scempio irriguardoso nei confronti di chi lavora onestamente corrispondendo le tasse.

Noi della Cgil non vogliamo che anche Brindisi possa essere annoverata fra quelle città in cui lo Stato ha investito milioni di euro, poi lasciati inattivi ed in preda ai malfattori. Questa inattività tra l’altro genera disoccupazione di oltre 40 lavoratori, con la conseguente  crisi economica di 40 famiglie e poi una spesa per il conferimento dei rifiuti del Comune ormai insostenibile. Come noto, i rifiuti prodotti a Brindisi si è costretti a portarli altrove, con un costo aggiuntivo che a chiusura del ciclo produttivo vanno ad incrementare la Tari dei nostri cittadini.

Ottimizzare le spese per il conferimento dei rifiuti permetterebbe alla città di considerare l’impianto, oggi visto come un costo,  rispetto alla messa a norma da attuarsi, una risorsa per tutti i cittadini. Tanto perché la Città godrebbe anche del cosiddetto ristoro ambientale cui sono destinatari i comuni che ospitano questo genere di impianti, riconoscimento economico che in una città esposta come Brindisi non sarebbe proprio da disdegnare. 

Ecco perché chiediamo al Commissario Prefettizio, già mostratosi molto attento a problematiche analoghe, un urgente incontro affinchè venga risolta la tematica in argomento che, come già evidenziato,  ha una pluralità di implicazioni: di carattere sociale, per i lavoratori  che auspicano possano tornare ad avere la dignità di un lavoro e di carattere economico e di carattere ambientale.  

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