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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Rapina al pediatra: "Non sono stato io, ma ho usato il suo bancomat”

Alessandro Lonoce, ai domiciliari da ieri, oggi interrogato dal gip fornisce la sua versione: "Ho visto due giovani con lo scooter, uno ha perso il portafogli e io l'ho raccolto, poi sono andato a prelevare". Resta ristretto nella sua abitazione con il braccialetto elettronico

BRINDISI – “Signor giudice, non sono io quello della rapina al pediatra: non avrei mai potuto farlo perché sono padre di una bambina e qualche volta la porto anche io dal medico. E’ vero però che ho usato il bancomat e ho prelevato: l’ho trovato sull’asfalto, l’ha perso uno dei due ragazzi che vidi sullo scooter fare zig zag tra le auto”.

Alessandro Lonoce-2Alessandro Lonoce, 29 anni (nella foto) ha fornito la sua versione dei fatti al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Brindisi, Maurizio Saso, che ha firmato l’ordinanza di arresto ai domiciliari chiesta dal pm Raffaele Casto, sulla base degli elementi raccolti dagli agenti della sezione Antirapina della Mobile di Brindisi.

Ha sostenuto l’interrogatorio di garanzia questa mattina, alla presenza del suo difensore di fiducia, Luca Leoci, e lui stesso ha detto di voler chiarire cosa successe quella sera. La sera del 29 febbraio scorso, più o meno attorno alle 20, orario in cui due uomini con il volto coperto da passamontagna e taglierini in pugno, piombarono nello studio del pediatra Giovanni Palmisano, in via Mecenate, rione Commenda.

C’erano mamme e bambini, si fecero largo tra i presenti per raggiungere la stanza del medico e intimargli di consegnare il denaro: sulla scrivania c’erano cento euro, c’era il portafogli e c’era anche il telefonino. I due andarono via e fu lo stesso medico a preoccuparsi delle condizioni dei suoi pazienti: dopo essersi accertato che non fosse successo niente ai piccoli, chiamò il 113 e una volta firmata la denuncia riprese le visite programmate per quella sera.

rapina via mecenate polizia-3-2-4Il pubblico ministero prima e il gip dopo convengono sul fatto che uno dei due rapinatori sia Alessandro Lonoce perché in tal senso depongono gli indizi raccolti dagli agenti diretti dal vice questore Alberto Somma, partendo dalle immagini registrate dalle telecamere poste a presidio di una postazione bancomat, quella della filiale dell’istituto Credito Emiliano che si trova in viale Aldo Moro. Dalla lista dei movimenti del conto corrente intestato al medico, risultano due prelievi fatti a meno di mezz’ora dalla rapina: attorno alle 20,20 qualcuno ha usato il bancomat e ha portato via 500 euro in due tranche.

Secondo l’accusa a prelevare sarebbe stato Lonoce: dallo zoom su in frammento delle immagini ricavate dal filmato gli agenti hanno riconosciuto il brindisino, già indagato per reati contro il patrimonio e di recente condannato alla pena di sei mesi nel processo in abbreviato scaturito dall’inchiesta su furti di rame nella zona industriale del capoluogo. Stessi lineamenti del viso, il giovane non aveva il passamontagna, statura e corporatura coincidenti e identico abbigliamento trovato nell’abitazione di Lonoce.

In particolare, come si evince nell’ordinanza, quello che secondo l’accusa incastra il 29enne è un giubbotto tipo piumino di colore celeste con fiori bianchi e rossi.

L’indagato ha negato la rapina, ma ha ammesso di aver usato il bancomat, spiegando al gip di aver trovato nello stesso portafogli il codice: “Quella sera io ero in auto, davanti a me c’era uno scooter con due persone a bordo e ricordo che stavano scansando le macchine, quando me li sono trovati proprio di fronte ho visto che il passeggero aveva perso qualcosa”, ha raccontato Lonoce. “A quel punto ho accostato e ho visto che era un portafogli, sì ho preso il bancomat e l’ho usato”.

Fin qui la verità del brindisino che resta ai domiciliari con il braccialetto elettronico, mentre gli agenti continuano a lavorare per chiudere il cerchio sulla rapina.

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