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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Mesagne

Lavoratori da cinque mesi senza stipendio: accordo in Prefettura

Buone notizie per i lavoratori del Servizio di Assistenza Domiciliare Integrata che lunedì scorso si sono incatenati nel Comune di Mesagne perchè da cinque mesi non ricevono lo stipendio. Questa mattina c'è stato un incontro tra Prefetto, sindaci Funzione Pubblica Cgil e i lavoratori.

MESAGNE – Buone notizie per i lavoratori del Servizio di Assistenza Domiciliare Integrata che lunedì scorso si sono incatenati nel Comune di Mesagne perchè da cinque mesi non ricevono lo stipendio. Questa mattina c'è stato un incontro tra Prefettura di Brindisi, sindaci dei Comuni che fanno parte dell'ambito 4, Funzione Pubblica Cgil e i lavoratori in cui si è deciso che verranno erogati gli stipendi di quattro mesi. 
“Sono state affrontate le cause e le problematiche per cui i Comuni interessati hanno accumulato i ritardi dei versamenti da effettuare all’Ambito, che non hanno consentito di onorare il pagamento delle fatture in favore delle Cooperative cui è affidata la gestione del servizio Adi – si legge in una nota inviata dalla Funzione Pubblica Cgil, redatto dal segretario regionale Antonio Macchia e dal responsabile Welfare Vincenzo Cavallo – il risultato raggiunto, per nulla scontato, è stato quello di riconoscere immediatamente ai lavoratori gli stipendi arretrati dei mesi di ottobre, novembre, dicembre 2013 e gennaio 2014. Inoltre, a breve sarà promosso un incontro tecnico tra le parti istituzionali interessate propedeutico ad individuare percorsi amministrativi per la soluzione definitiva presente e futura della problematica oggetto della vertenza”.

La situazione riguarda 40 lavoratori del Servizio di assistenza domiciliare integrata della cooperativa Alba, una delle cooperative che gestiscono il servizio di assistenza ad anziani e disabili nell'ambito territoriale Br4 di cui Mesagne è il Comune capofila. Da mesi alcuni enti comunale non pagano la cooperativa e di conseguenza non vengono erogati gli stipendi ai lavoratori. Una situazione che ha portato, ormai all'esasperazione e che ha un gruppo di lavoratori-2dato vita a numerose forme di protesta. L'ultima quella di lunedì scorso. 

“Occorre evidenziare, con la presente, l’alto senso di responsabilità dimostrato dai lavoratori in tutto questo periodo, che nonostante la mancata retribuzione hanno sempre e comunque assicurato l’espletamento di questo servizio di carattere essenziale rivolto agli utenti più fragili – si legge ancora nel comunicato - così come bisogna dare atto alla comprovata sensibilità istituzionale del Prefetto di Brindisi che ha svolto un importante ruolo strategico e del Comune capofila di Mesagne che, pur non essendo lo stesso inadempiente avendo sempre versato la propria quota – parte a sostegno del servizio, ha svolto con impegno il ruolo di coordinamento dell’ambito n.4. In definitiva, la Funzione Pubblica Cgil esprime moderata soddisfazione per quanto avvenuto, augurandosi che, come da impegni presi, le istituzioni preposte producano un’azione prospettica in grado di risolvere definitivamente lo stato di crisi sopra rappresentato”.

Dalla parte dei lavoratori anche la Rappresentanza Sindacale Unitaria del Comune di Mesagne che in una nota ha espresso solidarietà e vicinanza ai questi dipendenti in protesta “che fanno un lavoro encomiabile di assistenza agli anziani e alle persone diversamente abili. Questi operatori sociali hanno dovuto manifestare per vedersi riconosciuti i propri diritti negati.

Il primo dei quali il diritto alla sopravvivenza. Un salario davvero minimo ( si parla di 300-400 euro mensili), con cui viene retribuito un lavoro immane senza diritti, non gli viene dato da almeno cinque mesi. Queste lavoratrici e lavoratori precari operanti nell'ambito dell'assistenza integrata, che dovrebbero costituire una parte importante nella deospedalizzazione, invece di vedersi riconosciuto il proprio lavoro, un futuro, nel Piano regionale della Sanità, vengono trattati con assoluta noncuranza ed insensibilità. Così facendo si va incontro a perdita di posti di lavoro, mancanza di assistenza, fallimento di ogni politica di welfare”.

i lavoratori incatenati-2“La Rappresentanza unitaria delle lavoratrici e dei lavoratori del Comune di Mesagne, che sin da quando è stata eletta si è battuta per il riconoscimento dei diritti negati ai dipendenti del proprio Ente, oggi è al fianco della Cgil di tutti i sindacati e delle forze politiche e sociali che avvertono la necessità di affrontare e risolvere con positività questo grave problema che investe il territorio". 

"Chiediamo a tutte le istituzioni direttamente e indirettamente interessate di sedersi attorno ad un tavolo con i rappresentanti delle lavoratrici e dei lavoratori delle cooperative coinvolte per trovare una positiva soluzione della vertenza. Per dare certezza e futuro. Non è possibile che gli operatori dell'assistenza, come qualsiasi lavoratore, elemosini la sua retribuzione; come non ci si può permettere disservizi o peggio ancora mancanza di servizi alla persona in questa società notevolmente invecchiata. Ne va di mezzo il nostro essere civili o meno”.

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