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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Multiservizi chiede un prestito di centomila euro al Comune

“Necessari pagamenti Irpef e contributi previdenziali”.Resta da coprire il residuo della perdita 2014 per 718.261 euro

BRINDISI – Ancora in difficoltà con l’ossigeno, la società Multiservizi, costretta a chiedere un prestito di centomila euro per non compromettere la regolarità del Durc: la somma è stata domanda al socio (unico) Comune di Brindisi per rispettare le scadenze dei pagamenti legati all’Irpef e ai contributi previdenziali. E dovrà essere restituita in quattro mesi.

L’istanza porta la firma del nuovo amministratore unico della più importante partecipata dell’Ente, Giovanni Palasciano, manager nominato dal commissario prefettizio Santi Giuffrè con l’obiettivo di ristabilire le condizioni di salute della srl. Sempre alle prese con il rischio asfissia conseguente alle notevoli dimensioni della perdita contabilizzata sino al 2014: dell’ammontare iniziale, pari a un milione e 300mila euro, restano scoperti 718.261 euro. Punto interrogativo sul bilancio degli ultimi due anni, anche se secondo indiscrezioni risalenti alla gestione centrista dell’Amministrazione comunale con Angela Carluccio sindaca, dovrebbe esserci un timido risultato positivo. L’incognita resta sino all’approvazione.

Intanto, il commercialista Palasciano in una mail certificata spedita a Palazzo di città lo scorso 10 agosto ha evidenziato la necessità di “pagare una serie di fatture emesse nei confronti del Comune di Brindisi, al fine di evitare che la società si arretri nei versamenti dell’Iperf e dei contributi previdenziali, compromettendo la regolarità del Durc e il diritto alla rateizzazione vigente nei confronti dell’Agenzia delle entrate”.

Dal Comune la risposta non si è fatta attendere ed è arrivata con delibera adottata con i poteri della Giunta, dopo una precisazione: “La gestione del contratto di servizio e degli altri affidamenti alla società, ha regole e tempistiche proprie, spesso non sintoniche con gli adempimenti contributivi ed erariali della stessa società”. Via libera, quindi, alla “eventuale concessione di credito dell’ammontare massimo di centomila euro”, più esattamente sotto forma di anticipazione fruttifera.

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