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Cronaca

Dissesto finanziario al Comune, notificata la delibera della Corte dei Conti

Le decisioni rimesse al nuovo Consiglio che dovrà intervenire tempestivamente sulla pesante eredità lasciata nei conti pubblici dalle ricorrenti anticipazioni di cassa, ai debiti per arrivare alle società partecipate

BRINDISI – Pende come una spada di Damocle la pronuncia della Corte dei Conti sulle precarie condizioni di salute economico-finanziarie del Comune di Brindisi: l’Amministrazione cittadina ha 60 giorni di tempo, a far data da ieri, per adottare tutte le azioni correttive necessarie a superare le criticità sollevate dai magistrati esaminando gli ultimi bilanci. Ma le decisioni saranno rimesse al nuovo sindaco e al nuovo Consiglio, chiamati a gestire una pesante eredità.

corte dei conti-2La deliberazione della Corte dei Conti è stata notificata nella mattinata di ieri a Palazzo di città e nella stessa giornata è stata pubblicata sul sito internet, così come chiesto dagli stessi magistrati, di conseguenza è a disposizione di tutti i cittadini che potranno leggere e trarre le proprie considerazioni. A cominciare dai candidati sindaco e consiglieri che hanno ricevuto l’investitura ufficiale dei partiti o di liste civiche, per la verità pochi essendo più frequenti i casi di auto-candidature.

In ogni caso, non è una situazione facile. Tutt’altro.  Ci sono elementi fondati, come scrivono i magistrati contabili, per sostenere che il rischio di dissesto per il Comune di Brindisi sia quanto mai concreto, in considerazione dei rilievi sulla  gestione economica e finanziaria dell’Ente, a partire dal 2012 e sino ad oggi, vale a dire al 2015, anno al quale si riferisce l’ultima segnalazione partita dal collegio dei Revisori dei conti. O meglio da due componenti su tre, dell’ormai ex organismo di controllo interno al Palazzo, perché quelle relazioni portano la firma di Massimo Mangiameli e Rita Saracino che ne erano i componenti, entrambi in alcune circostanze in contrasto con il presidente Vittorio Dell’Atti, presidente della Facoltà di Economia e commercio dell’Università di Bari.

Brindisi MultiserviziLe scintille interne al Collegio, poi approdate in Consiglio comunale soprattutto nell’ultimo periodo dell’Amministrazione di centrosinistra guidata da Mimmo Consales, sono acqua passata. Il rischio di dissesto, invece, è questione attuale legato a una serie di fattori: il ricorso continuo ad anticipazioni di cassa che, a sua volta, indica che il Comune è rimasto a corso di liquidi; l’incapacità di riscuotere le entrate tributarie che spesso, a giudizio dei magistrati, sono state sovrastimate; l’ammontare dei debiti e dei residui. E ancora la situazione delle partecipate Multiservizi e Farmacie, salvate in maniera affrettata dall’Amministrazione per non incorrere nell’obbligo legale di procedere con lo scioglimento essendo stata già registrata una perdita per il terzo esercizio consecutivo.

Tutto sarà lasciato in eredità al sindaco e ai consiglieri che verranno perché sarà la nuova assemblea a dover adottare le azioni correttive indicate nella delibera della Corte dei Conti.

I magistrati contabili si sono rivolti al Comune, disponendo che la “deliberazione consiliare di presa d’atto della presenta pronuncia, se non diversamente previsto, e tutti i provvedimenti richiesti dovranno essere adottati dal Comune entro il termine di 60 giorni dalla comunicazione del deposito”. Ma, come è noto, dal giorno in cui la Corte ha assunto la delibera, vale a dire il 13 novembre 2015, a quello del deposito che risale solo l’11 febbraio scorso sino alla notificata avvenuta ieri, le cose a Palazzo di città sono cambiate per effetto dell’inchiesta della Procura sulla gestione dell’impianto di Cdr, con l’arresto del primo cittadino per corruzione.

Cesare CastelliLe azioni dovrebbero essere adottate dal commissario Cesare Castelli, a cui spetta il compito di traghettare l’Amministrazione, sino a giugno quando si voterà. Il Commissario, oltre ad essere titolare dei poteri della Giunta, è titolare di quelli del Consiglio, ma data la complessità e soprattutto la gravità dei rilievi, le decisioni saranno rimesse ai nuovi inquilini. E in tal senso Castelli avrebbe fatto sapere di rivolgersi alla Corte chiedendo una proroga in modo tale da superare le elezioni, la proclamazione del nuovo sindaco e l’insediamento del Consiglio comunale a cui spetta la pronuncia.

Nel frattempo, la gestione commissariale si occuperà di trasmettere – così come richiesto dalla deliberazione – “la situazione di cassa aggiornata al 31 dicembre 2015, l’eventuale scoperto di tesoreria e l’importo dei debiti liquidi esigibili” alla stessa data.

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