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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

“Ecologica, capannone non a norma di legge: non può essere usato”

Ordinanza del commissario Castelli: "Fuoriuscita di percolato dai mezzi, assenza di impianto di trattamento delle acque, pregiudizi alla qualità del servizio reso". Il provvedimento trasmesso in Procura e ai carabinieri del Noe: "La società deve trovare un nuovo sito per il rimessaggio e lo stoccaggio"

BRINDISI –  Al già complicato quadro della gestione dei rifiuti oggetto di inchiesta della Procura, si aggiunge un ulteriore elemento di criticità legato alle condizioni in cui versa il sito della società Ecologica Pugliese, con possibili conseguenze sul servizio di raccolta: il capannone di via Amici, nella zona industriale, “non è a norma di legge, non presenta i necessari requisiti igienico-sanitari previsti in materia ambientale” essendo stata accertata la “fuoriuscita di percolato dai mezzi” così come “l’assenza di impianti di trattamento delle acque”.

Cesare Castelli-2Tutto quello che non va e che non può essere tollerato oltre è stato evidenziato e contestato dal commissario straordinario del Comune di Brindisi, Cesare Castelli (nella foto), con ordinanza firmata il 16 marzo scorso. Ordinanza trasmessa alla Procura della Repubblica e ai carabinieri del Nucleo operativo ecologico di Lecce per l’adozione di provvedimenti conseguenti, di competenza di entrambi, nel caso in cui dovessero essere ravvisati elementi da approfondire sul piano penale.

Il commissario, dal canto suo, ha detto e scritto che la situazione attuale non può andare avanti e che è necessario “preminentemente assicurare l’igiene, la salute pubblica e la qualità ambientale nonché la corretta gestione dei rifiuti, secondo le prescrizioni normative vigenti”. Per questi motivi, Castelli ha ordinato “con effetto immediato l’inibizione dell’area in assenza delle necessarie autorizzazioni previste da specifiche norme” e di conseguenza ha ordinato alla società Ecologica di “individuare un altro sito per effettuare il rimessaggio degli attrezzi e il centro stoccaggio del materiale proveniente dalla raccolta differenziata, garantendo la corretta gestione dei rifiuti e delle attività”.

Compattatori di Ecologica Pugliese al cantiere di Nubile Srl-2Ad oggi, domenica 20 marzo, non ci sono state risposte da parte della ditta titolare del servizio di raccolta e trasporto dei rifiuti solidi urbani dal 17 novembre 2014, per effetto di un’ordinanza firmata dall’allora sindaco Mimmo Consales, a capo di un’Amministrazione di centrosinistra guidata da Pd con il sostegno del centro, secondo la formula del laboratorio. Polemiche delle opposizioni ce ne sono state, spesso finite in interrogazioni, altre in scontri verbali.

Il canone mensile del servizio affidato in tal modo ad Ecologica è pari a un milione e 265mila euro, iva inclusa, come ricorda il commissario nella sua ordinanza, dove viene anche rammentato il fatto che la società è rimasta nella titolarità del contratto per effetto di un’altra ordinanza, firmata sempre da Consales nel 2015.

Il sindaco è finito ai domiciliari nell’ambito dell’inchiesta sull’affidamento in gestione dell’impianto di Cdr alla società Nubile dell’imprenditore Luca Screti, con l’accusa di corruzione in concorso con il privato, per una presunta tangente da 30mila euro. Somma che secondo i pm Savina Toscani e Giuseppe De Nozza sarebbe stata messa a disposizione di Screti per permettere a Consales di saldare i debiti con Equitalia accumulati con la società News, pari a 315mila euro.

L’ordinanza di arresto è stata eseguita dagli agenti della Digos all’alba del 6 febbraio scorso e da allora le indagini proseguono anche perché, come è ormai noto, Screti ha incontrato gli inquirenti e ha detto più di qualcosa. Altrimenti non avrebbe ottenuto di lasciare il carcere di via Appia per passare ai domiciliari.

I vigili urbani e Fabio Lacinio all'esterno dell'impianto di biostabilizzazione-2Tre giorni dopo gli arresti, dal Comune viene disposto un sopralluogo nel sito della Ecologica e lo decide il dirigente del servizio di Igiene Urbana, Fabio Lacinio, chiamando i vigili urbani (nella foto). Si potrebbe anche riflettere sul dato temporale, sul quel 9 febbraio successivo al blitz con il Consiglio sciolto dopo le dimissioni in blocco, il fatto che merita attenzione è comunque altro e cioè che i funzionari dell’Amministrazione cittadina constatano e mettono al verbale che più di qualcosa non va.

Nel verbale è scritto quanto segue: “Il sito ubicato in via Amici non presenta i necessari requisiti igienico-sanitari previsti dalle norme ambientali per le attività a cui è stato dedicato”. Le motivazioni? Eccole: “Fuoriuscita di percolato dai mezzi utilizzati durante il trasbordo della frazione organica, assenza di impianto di trattamento delle acque di prima pioggia e di dilavamento”.

Di fronte a tale situazione, il Comune dispone di “rimuovere secondo legge, tutti i contenitori-cassoni con rifiuti ivi presenti, gli automezzi presenti sull’area adibita a parcheggio” e di intima ad Ecologica di “individuare un nuovo sito” entro “24 ore”. Praticamente un ultimatum, al quale però non c’è stata alcuna risposta, tanto è vero che l’Amministrazione cittadina, il 22 febbraio scorso, decide di procedere con un nuovo sopralluogo: “Si è constatato che nell’area era ancora presente un cassone per il conferimento dei rifiuti disapplicando di fatto l’ordine di servizio e che nella stessa area veniva effettuato il rifornimento dei mezzi adibiti alle attività del servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani”.

Nuovo verbale di contestazione, quindi, per Ecologica. E successivo intervento del commissario con ordinanza che vieta l’uso del sito per impedire la reiterazione delle condotte. Domani dovrebbe esserci un nuovo sopralluogo, certo è che la situazione si complica parecchio e non è neppure escluso che per questioni di continuità oggettiva la Procura assuma iniziative, trattandosi sempre di rifiuti. Evidentemente tallone d’Achille del Comune di Brindisi.

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