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Cronaca Ostuni

Cade finalmente sotto le ruspe dopo 30 anni l'ecomostro di Villanova - Video

L'ecomostro di Villanova comincia a cadere sotto l'attacco dei grandi Caterpillar dell'impresa che si è aggiudicata la gara per l'abbattimento. Assistono allo spettacolo, assieme al sindaco di Ostuni, Domenico Tanzarella, il governatore della Puglia, Nichi Vendola, e l'assessore regionale all'Urbanistica, Angela Barbanente

VILLANOVA (Ostuni) – L’ecomostro di Villanova comincia a cadere sotto l’attacco dei grandi Caterpillar dell’impresa che si è aggiudicata la gara per l’abbattimento. Assistono allo spettacolo, assieme al sindaco di Ostuni, Domenico Tanzarella, il governatore della Puglia, Nichi Vendola, e l’assessore regionale all’Urbanistica, Angela Barbanente. Intorno, ci sono gruppi di studenti delle scuole del territorio, esponenti di Legambiente, le forze dell’ordine e tanti giornalisti.

La caduta dell’ecomostro di Villanova, costruito a pochi metri dal mare quasi sulla scogliera di Camerini, è costata 30 anni di battaglie giudiziarie, alla fine vinte dal Comune sia davanti al tar che al Consiglio di Stato che il 30 gennaio scorso, con delibera di giunta, ha potuto approvare il piano esecutivo per la demolizione, e 160mila euro metà dei quali stanziati dalla Regione Puglia con un apposito fondo

L'ecomostro di Villanova-2Ma sono stati pochissimi i soggetti in Puglia che hanno utilizzato i finanziamenti disponibili per gli abbattimenti delle opere abusive che insultano il territorio, soprattutto la fascia costiera. Anzi, solo due: la procura della Repubblica di Lecce e il Comune di Ostuni. La battaglia condotta da quest’ultimo è quindi un esempio per tutta la regione, non a caso tante telecamere, non a caso la presenza di Legambiente. Ma il timbro ce lo ha messo l’amministrazione comunale, sul certificato di morte dello scheletro in cemento, tre piani fuori terra, difeso strenuamente dal proprietario.

Lo ricorda Nichi Vendola, questo scarso ricorso al fondo per gli abbattimenti, e ricorda quale sia stata e sia la politica del governo regionale in questi anni per la preservazione dei beni ambientali e paesaggistici. Una incitazione alle amministrazioni locali ad agire, per liberare le bellezze della Puglia da ogni abuso. Una bellezza che non ha bisogno di megastrutture, ma di interventi attenti agli equilibri ambientali, e nel caso, al loro ripristino.

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