rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

"Corte dei conti, poco convincenti le risposte del commissario"

Non appare assolutamente condivisibile l'operato posto in essere in relazione alla vicenda che vede interessato il Comune e che risulta aggravata per la non resa alle precise domande rivolte dalla Corte de Conti.

BRINDISI - Dalla lettura della deliberazione consiliare della Corte dei Conti, relativa alle gravi irregolarità riscontrate nei confronti del Comune di Brindisi negli esercizi finanziari 2012 e 2013, ho tratto gli spunti del mio intervento, cortesemente ospitato il 16 c.m. da questo Organo di informazione, evidenziando la preoccupante situazione che detto provvedimento creava all'Ente.

Tuttavia, ho rappresentato che facili allarmismi insiti alle criticità rilevate dalla Magistratura contabile ben potevano essere circoscritti a seguito di un profondo impegno operativo del Commissario prefettizio, rafforzato nei suoi compiti con le nomine di ben due sub commissari e dal lavoro collegiale dell'apparato burocratico-gestionale dell'Ente di guisa da consentire  all'attuale responsabile legale del Comune una formale e giustificata richiesta di proroga al termine fissato, peraltro cadente ancor prima della consultazione elettorale, per gli adempimenti di cui alla delibera in parola.

Tanto avrebbe consentito, e non è di poco conto, di far conoscere direttamente agli amministratori, che saranno eletti fra breve, sia la situazione economico-finanziaria accertata dall'Organo di Controllo, ma ancor più  permettere l'adozione degli eventuali atti per riportare sul piano della legittimità contabile il settore trainante dell'Ente che costituisce, comunque, riferimento per la costituzione del quadro di programma da realizzare.

E' accaduto, invece, che il commissario incaricato della gestione programmatica – amministrativa del Comune, ha inteso adottare il provvedimento n. 2 del 16 marzo decorso, addirittura anticipando i tempi stabiliti dall'Organo di controllo, con il quale ha  preso atto dei rilievi formulati, indicando le misure correttive afferenti ad ogni singolo argomento oggetto di criticità della Magistratura contabile.   

Non appare assolutamente condivisibile l'operato posto in essere in relazione alla vicenda che vede interessato il Comune e che risulta aggravata per la non resa alle precise domande rivolte dalla Corte de Conti.

 In buona sostanza, la delibera adottata dal gestore dell'Ente si compone  nella esposizione  di una parte motiva riportante pari pari le criticità sollevate dall'Organo di controllo e di una parte dispositiva in cui viene integralmente ripresa la relazione del dirigente del settore finanziario che evidenzia solo il generico impegno (non si conoscono gli interlocutori) per l'ipotetico avvio di misure correttive rivolte al superamento della irregolarità, ritenute gravi, dalla Magistratura contabile.

Ma la genericità, o se si vuole la mancanza di attenzione alla decisione di un Organo dello Stato, la si riscontra nella premessa del  dispositivo del provvedimento n. 2 più sopra citato nell'affermare che il deliberato consiliare della Corte dei Conti “non ha finalità sanzionatorie semmai è teso a richiamare l'attenzione dell'Ente in funzione di “auto correzione” in ordine a prassi amministrativo contabili potenzialmente suscettibili di produrre effetti negativi sugli equilibri economico finanziari dell'Ente stesso da neutralizzare, rimuovere e non replicare in futuro”

Ed allora è  evidente che la mancanza di finalità sanzionatorie, come in maniera apodittica affermato, supera la preoccupazione dell'eventuale scioglimento del Consiglio comunale, ancorché previsto dalla vigente normativa, nel caso di mancata adozione delle misure correttive richieste dalla Magistratura contabile: così  non è ed anzi lungi da qualsiasi tono di saccenteria e solo per esperienza azzardo la ipotesi che verosimilmente sarà il sindaco eletto  a fornire i dovuti chiarimenti per la insussistenza delle risposte significate dall'Ente.

Circa, poi, la possibile euforia connessa all'approvazione del rendiconto 2015 con gli ottimi risultati evidenziati, sento di confermare quanto ho avuto occasione di dire al riguardo e cioè, sinteticamente,  che il patto di stabilità dovrà essere contabilmente certificato dal Collegio dei Revisori, che il rilevante avanzo di amministrazione non costituisce di per sé fatto positivo senza riferimento alcuno agli importi riferiti ai residui attivi e passivi e senza la conoscenza delle operazioni che hanno portato alla determinazione della situazione di cassa alla fine dell'esercizio, che i debiti “fuori bilancio” al di là di alcuni bizantinismi contabili  restano tali e quindi forieri di danni erariali, ed infine, ma non per ultimo, restano le problematiche irrisolte afferenti la partecipata Multiservizi della quale non si conoscono ancora i risultati di bilancio ed i rapporti di dare/avere con il socio di riferimento.                   

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

"Corte dei conti, poco convincenti le risposte del commissario"

BrindisiReport è in caricamento