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Cronaca

“Pietrisco di ghisa a Costa Morena”: polemica sui social

Foto e video sulle operazioni di scarico dalla nave e carico su camion pubblicate su Facebook anche dall'ex assessore all'Urbanistica, Luperti: "Vergogna, è questo il futuro del porto?" Sopralluogo dei funzionari Asl e Arpa

BRINDISI – Una sequenza di scatti e alcuni video postati su Facebook a corredo di una domanda: “Possibile che si scarichi il pietrisco di ghisa sulla banchina di Costa Morena senza alcuna precauzione per evitare dispersioni di polvere?”.E' la stessa zona degli attracchi delle navi traghetto.

ghisa a costa morena bis-2L’interrogativo non è nuovo, a dire il vero e BrindisiReport ne aveva dato notizia già all’inizio dell’estate, ma la questione evidentemente resta con preoccupazioni annesse sulle possibili conseguenze per la salute e per l’ambiente, tematiche che a Brindisi rappresentano ferite aperte.

Oggi più di qualcuno ha notato cumuli di materiale di colore scuro depositate sul molo del porto interno e ha iniziato a fotografare per documentare quel che stava accadendo. Lo hanno fatto i pescatori per passioni, professionisti che con il tempo dal sapore estivo e il mare calmo, hanno deciso di prendere il largo in barca. Quelle immagini, nell’era social, sono finite su Facebook con richiesta di chiarimenti rivolti alle autorità competenti, Azienda sanitaria e Agenzia regionale per la protezione dell’Ambiente (l’Arpa).

VIDEO: LE PALE MECCANICHE IN AZIONE

Ci sono anche video, come quello che è stato diffuso, sempre sul social network, dall’ex assessore all’Urbanistica del Comune di Brindisi, Pasquale Luperti, ora consigliere capogruppo dei Coerenti che ha scritto il seguente post: “Due montagne a bordo banchina che vengono bagnate per ridurre la polvere. E’ questo il futuro del nostro porto?”, ha chiesto. E ancora: “Vergogna, vergogna, vergogna”.

Le immagini sono state girate nel pomeriggio di oggi, 15 settembre, e si riferiscono alle operazioni di scarico e successivo carico del pietrisco di ghisa simile quanto a colore al carbone, destinato a una fonderia del Salento. A quanto si apprende, quelle operazioni sono state sottoposte a verifica dai funzionari della Asl e dell’Arpa e non sarebbero emerse irregolarità. Il che significa che è stato accertato il rispetto delle prescrizioni imposte dal legislatore in materia, a conclusione del sopralluogo e della verifica della documentazione di accompagnamento al materiale. Altrimenti sarebbero state adottate sanzioni.

I controlli, quindi, ci sono stati. Ma non sono sufficienti a dissipare i timori. 

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