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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Autigno, richiesta di danni dal Ministero, dal Comitato e da un residente

Imputati Luca Screti e Giuseppe Masillo per aver violato le prescrizioni dell'Aia nella gestione del sito di proprietà del Comune. Ma dall'Ente cittadino e dalla Provincia nessuna istanza. L'imprenditore ai domiciliari per corruzione potrebbe tornare in libertà: scadono a maggio anche per Consales i termini massimi di custodia

BRINDISI – Pronte le richieste di risarcimento danni nel processo sulla gestione della discarica Autigno, sequestrata il 5 maggio 2015, in cui sono imputati l’imprenditore Luca Screti, in qualità di amministratore unico della società Nubile, ex gestore, e il direttore tecnico Giuseppe Masillo: hanno depositato istanza di costituzione di parte civile il Ministero dell’Ambiente, il Comitato Salute, Ambiente e Territorio, l'associazione Italia Nostra e un residente della zona.

L'imprenditore Luca Screti, amministratore di Nubile SrlLe domande sono state prodotte questa mattina in udienza, la prima del processo scaturita dall’inchiesta coordinata dal pm Valeria Farina Valaori sul sito di proprietà del Comune di Brindisi, ma dall’Amministrazione cittadina – anche indicata parte offesa – non è stata avanzata alcuna richiesta. Nessuna istanza neppure dalla Provincia. Sono state invece consegnate quelle del Ministero tramite l’avvocatura dello Stato e del Comitato presieduto da Maurizio Tamburino, il quale risulta presente come parte civile anche in qualità di residente in contrada Autigno, tramite gli avvocati Francesco Monopoli e Giuseppe Durano.

Sulle ammissioni deciderà il Tribunale di Brindisi la prossima udienza, prevista per a fine giugno: oggi era assente il giudice Vittorio Testi, temporaneamente a Lecce in Corte d’Appello. Per quella data dovrebbe essere presente in aula Screti (nella foto in alto), ai domiciliari dal 6 febbraio scorso, con l’accusa di corruzione in concorso con l’ex sindaco di Brindisi, Mimmo Consales, nell’ambito dell’inchiesta sull’affidamento dal Comune alla Nubile dell’impianto di Cdr che si trova alla zona industriale. Affidamento che, secondo la Procura, sarebbe stato contaminato da una tangente di 30mila euro, ammessa poi dall’imprenditore nel corso dei due interrogatori fiume resi all’indomani degli arresti. Screti finì in carcere, chiese di parlare con i pm Giuseppe De Nozza e Savina Toscani e ottenne i domiciliari, mentre Consales è stato ristretto sin da subito nella sua abitazione e, fino ad oggi, non ha reso dichiarazioni, né tanto meno ha fatto ricorso al Riesame.

Mimmo Consales esce dal tribunale insieme all'avvocato Massimo Manfreda, dopo l'interrogatorio davanti al gip-2Verosimile che la difesa dell’ex sindaco, affidata all’avvocato Massimo Manfreda (nella foto con Consales), attenda la scadenza dei termini massimi di custodia cautelare: a conti fatti l’ex primo cittadino dovrebbe tornare in libertà il 6 maggio, sempre che i pm non chiedano la proroga della custodia. Lo stesso vale per Screti e in effetti i suoi difensori, Vincenzo Farina e Karin Pantaleo, hanno anticipato la volontà dell’imprenditore di essere presente in udienza.

L’imprenditore e Masillo, in questo processo rispondono di violazioni rispetto al contenuto dell’autorizzazione integrata ambientale: “l’assenza di idonea copertura giornaliera dei rifiuti, l’inadeguatezza dello stoccaggio e dell’abbancamento, la presenza di percolato su lotti in esercizio e su quelli non operativi, inadeguatezza delle protezioni dei rifiuti, presenza di rifiuti non omogenei, inadeguatezza del sistema di canalizzazione e raccolta delle acque meteoriche e ancora assenza delle previste garanzie finanziarie e realizzazione di nuove opere in assenza della preventiva autorizzazione”.

Inoltre “Screti in concorso con Masillo, direttore su incarico della Nubile dal primo maggio 2011 in poi, con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso violavano” altre prescrizioni dell’Aia legate al “monitoraggio ambientale che prevedeva, a carico del gestore, l’esecuzione di analisi sulla composizione delle acque sotterranee per tutti i pozzi di monitoraggio previsti, con cadenza mensile, trimestrale, semestrale e annuale a seconda dei parametri da ricercare e dei livelli di falda da determinare”. Secondo il pm non avrebbero “effettuato alcuna analisi nel 2011 e nel 2014”, mentre nel 2012  e nel 2013 si sarebbero limitati ad analisi “solo parziali.

Il pm, infine, ha “incolpato la società Nubile srl, per responsabilità amministrativa dipendente dai reati contestati” (la srl è seguita dall’avvocato Gaetano Melucci del foro di Taranto).

L'ingresso della discarica di AutignoIn relazione al capo di imputazione, l’avvocato Francesco Monopoli ha ritenuto sussistenti una serie di ragioni per la costituzione in giudizio, come parte civile, anche di Tamborino in veste di residente essendo proprietario di un immobile in contrada Autigno, la stessa in cui sorge la discarica, zona in cui si avvertiva un “forte e intollerabile tanfo” . Il legale sostiene che “a causa dei forti disagi arrecati dalla discarica, il valore di mercato dell’immobile abbia subito un forte deprezzamento” e nell’istanza ha anche ricordato che  Tamborino, insieme ad altri abitanti della zona, “ebbe a sporgere formale denunzia-querela contro ignoti, il 15 settembre 2011 alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Brindisi”.

Quanto al Comitato “Salute, Ambiente &Territorio” è stato dichiarato persona offesa e danneggiata per aver subito “l'ingiusto e rilevante danno conseguente alla lesione del territorio, alla cui tutela è preposto per statuto.

L’inchiesta sulla discarica prosegue rispetto a sette dirigenti delle Pubbliche Amministrazioni per omissione d’atti d’ufficio: è stato disposto lo stralcio per i funzionari del Comune, della Provincia e dell’Arpa. 

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