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Cronaca

Rapina al Red&White con selfie: per il minore, dieci mesi di messa alla prova

Al brindisino, 15 anni, revocata la misura cautelare: resta in una comunità, potrà tornare a casa e dovrà aiutare i vigili urbani. Se supera il periodo, il reato sarà estinto

BRINDISI – Revoca della misura cautelare e dieci mesi di messa alla prova per il minorenne di Brindisi, arrestato il 30 luglio scorso, con l’accusa di aver preso parte alla rapina nel bar Red&White di viale Commenda, con selfie prima di entrare in azione. 

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La messa alla prova

Il ragazzino, 15 anni, dovrà superare il periodo disposto dal giudice, in accordo con il difensore Luca Leoci: dovrà frequentare con buoni risultati le lezioni a scuola e aiutare, a titolo di volontariato, nel pomeriggio, i vigili urbani del comune del Brindisino in cui si trova la comunità alla quale è stato affidato. Alla scadenza dei dieci mesi, quindi il prossimo settembre, il giudice di fronte al quale pende il procedimento penale sarà chiamato a esprimersi sul superamento o meno. Nel caso in cui dovesse ritenere che la messa alla prova è stata superata, ci sarà l’estinzione del reato.

Il minorenne questa mattina si è presentato davanti al Tribunale per i minorenni di Lecce in relazione al colpo consumato l’8 luglio scorso, assieme a due maggiorenni: Giovanni Quaranta e Walter Valenti, 20 anni entrambi, tutti e due arrestati in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare chiesta dal sostituto procuratore Simona Rizzo al giudice per le indagini preliminare del Tribunale di Brindisi, Paola Liaci.

La rapina

La rapina fruttò 60 euro, banconote custodite nel registratore di cassa. I tre furono incastrati prima dalle immagini registrate dalle telecamere del sistema di videosorveglianza interna al locale e da quelle esterne di un negozio di via Ragusa, strada usata per la fuga, dove subito dopo venne abbandonato un passamontagna di colore rosso. Ad indossarla sarebbe stato il ragazzino che non ha ancora compiuto 18 anni.

Il primo a essere stato identificato fu Quaranta, essendo stato già fermato in passato per detenzione di droga. I nomi degli altri due emersero quando i carabinieri trovarono sul telefonino di Quaranta un selfie scattato poco prima del colpo: i tre immortalarono il momento in auto, la Lancia Delta di Quaranta, per poi scambiarsi lo scatto su whatsapp. Una prova.

Tutti e tre, in sede di interrogatorio, confessarono. E chiesero scusa.

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