rotate-mobile
Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

“Rapina in gioielleria, dichiarazioni inverosimili degli indagati”

Luigi Blasi e Oronzo Ligorio, in carcere per il colpo da Idea Oro a Lecce, non attendibili per il gip del Tribunale di Brindisi: “Ci siamo conosciuti il giorno prima”, hanno detto. “Non sappiamo il nome del terzo”. Ricercato il complice, manca la pistola. Si sono finti clienti: “Cercavamo un regalo per un battesimo”. Bottino pari a 40mila euro. Trasmessa per competenza territoriale alla Procura di Lecce l’ordinanza di arresto

BRINDISI – “Hanno ammesso di aver preso parte alla rapina, ma hanno reso dichiarazioni inverosimili in ordine alla programmazione del colpo sostenendo addirittura di essersi conosciuti il giorno prima e non hanno detto niente sul complice, alla guida dell’auto usata per raggiungere Lecce”.

Foto Blasi Luigi-2Luigi Blasi, 33 anni (nella foto accanto), e Oronzo Ligorio, 24 (foto in basso), entrambi residenti a Brindisi, restano in carcere per il colpo consumato nell’oreficeria Idea Oro del capoluogo salentino il 29 giugno scorso. Sono stati considerati non attendibili dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Brindisi, Stefania De Angelis, di fronte al quale si è svolta l’udienza di convalida del fermo eseguito dagli agenti della Mobile diretti dal vice questore aggiunto Antonio Sfameni. I due sono stati bloccati il giorno successivo, partendo dalle immagini registrate dal sistema di videosorveglianza dell’oreficeria: hanno agito a volto scoperto. I fotogrammi sono stati pubblicati su Facebook dalla titolare, con invito alla condivisione per favorire l’identificazione degli autori.

Cosa sia successo esattamente quel pomeriggio, attorno alle 18,10, nella gioielleria di piazza Mazzini, è ricostruito nell’ordinanza di custodia cautelare che trattiene in carcere gli indagati e che, nel frattempo, il gip ha restituito al pm di Brindisi per la successiva trasmissione alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Lecce per competenza territoriale (la rapina è stata commessa a Lecce).

“Mentre all’interno dell’esercizio commerciale era presente la titolare, si presentava un giovane vestito in maniera sportiva, il quale chiedeva di visionare alcuni gioielli perché doveva fare un regalo per il battesimo”, si legge. “Poco dopo qualcuno suonava al campanello e in quel frangente il ragazzo, poi identificato in Ligorio,  estraeva la pistola, puntandola all’indirizzo della donna”. L’arma non è stata trovata.

Foto Ligorio Oronzo-2I due, a questo punto, avrebbero spinto la titolare nel bagno per immobilizzarla con delle fascette di plastica. Mentre Blasi restava con la donna, Ligorio si impossessava dei monili posti sotto il banco di vendita, per un valore di 30-40mila euro. “L’azione dei due veniva interrotta dall’ingresso di una signora”. Per la fuga, in direzione di Brindisi, hanno usato una Fiat Punto, ritrovata dagli agenti, intestata a una terza persona, un ragazzo di Brindisi, la cui identità non è stata resa nota né da Blasi né da Ligorio nel corso dell’interrogatorio che i due hanno reso alla presenza dei rispettivi difensori, gli avvocati Cinzia Cavallo e Gianvito Lillo.

Secondo il gip il pericolo di fuga, alla base del decreto di fermo, non sussiste per Blasi, trovato nella sua abitazione. Il ragazzo, inoltre, “spontaneamente” dopo che i poliziotti hanno trovato il bottino della rapina, ha ammesso che si trattava dei gioielli di Idea Oro. Ligorio, invece, non è stato trovato nei luoghi frequentati abitualmente, tanto da rendere necessarie una serie di telefonate tra parenti per arrivare al fermo: è stato rintracciato nell’abitazione di un familiare. Non è escluso che i difensori chiedano di patteggiare la pena.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

“Rapina in gioielleria, dichiarazioni inverosimili degli indagati”

BrindisiReport è in caricamento