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Cronaca

“Sit-in davanti alla Monteco, per il sindacalista condanna da annullare”

In Cassazione il pg aderisce alla ricostruzione dell’avvocato Masiello: “Protesta pacifica per il lavoro, nessun blocco all’attività di raccolta dei rifiuti”. La Corte si è riservata

BRINDISI – E’ approdato davanti alla Corte di Cassazione il sit-in davanti all’ingresso della società Monteco che nel 2011 gestiva a Brindisi il servizio di raccolta dei rifiuti: il procuratore generale ha chiesto l’annullamento della sentenza di condanna a dieci mesi per il sindacalista Cobas, Roberto Aprile, finito agli arresti nell’inchiesta chiamata Escalation. Stessa conclusione per i 28 brindisini, tutti accusati di interruzione di pubblico servizio e riconosciuti colpevoli dal Tribunale di Brindisi  e dalla Corte d’Appello di Lecce.

Mauro MasielloDinanzi alla Quinta sezione penale, il rappresentante della pubblica accusa, ha aderito ai motivi posti alla base del ricorso discusso dal difensore di Aprile, Mauro Masiello (nella foto accanto): secondo il penalista non ci sono i presupposti per affermare che in occasione della protesta del 2 marzo di sei anni addietro, ci fu un blocco dell’attività di raccolta dei rifiuti. Circostanza, invece, contestata nell’ordinanza di arresto chiesta dal pm Pierpaolo Montinaro e firmata dal gip Giuseppe Licci, e affermata dai legali della società Monteco che proprio in relazione a quella giornata si è costituita parte civile lamentando danni per 50mila euro.

L’avvocato Masiello ha richiamato le risultanze dell’istruttoria dibattimentale e in particolare ha sottolineato il contenuto della testimonianza resa da uno dei dipendenti della ditta Monteco, ritenuta determinante ai fini della ricostruzione della vicenda. L’autista riferì in aula che non gli era stato impedito l’acceso al lavoro. Per la difesa e per lo stesso pg, quel giorno ci fu una manifestazione pacifica, organizzata per esprimere il disagio di un gruppo di disoccupati di Brindisi dopo aver appreso che Monteco aveva assunto personale proveniente da Lecce. Per questo motivo è stato chiesto l’annullamento della condanna. La Corte si è riservata.

In Appello, il collegio confermò la sentenza di condanna del Tribunale di Brindisi, in composizione monocratica: dieci mesi per il sindacalista Bobo Aprile, del Cobas di Brindisi, ritenuto uno degli organizzatori della protesta insieme a Carlo Greco, 50 anni, condannato a otto mesi di reclusione; Cosimo Andriulo, 40 anni, otto mesi; Matteo Bellucci, 25 anni, cinque mesi; Gianfranco Calignano, 23 anni, otto mesi; Valerio Calignano 47 anni, otto mesi; Antonio Carbone, 35 anni, otto mesi; Aldo Cigliola, 40 anni, un anno e undici mesi di reclusione; Pierluigi Danese, 30 anni, cinque mesi; Daniele De Leo, 31 anni, otto mesi; Antonio De Vita, 40 anni, sette mesi; Luigi De Vita, 46 anni, otto mesi; Francesco Di Presa, 30 anni, sei mesi; Alessio Ferraro, 27 anni, cinque mesi; Vitantonio Fiaccone, 34 anni, otto mesi; Vito Grassi, 62 anni, otto mesi; Andrea Greco, 27 anni, cinque mesi; Fabrizio Guttagliere, 26 anni, sette mesi; Samuel Miacola, 23 anni, sette mesi; Carmelo Nostro, 29 anni, cinque mesi; Mauro Nani, 37 anni, sei mesi; Gianluca Prudentino, 42 anni, sei mesi; Domenico Romano, 46 anni, otto mesi; Marco Sansò, 32 anni, sette mesi; Massimo Simmini, 41 anni, sette  mesi; Teodoro Stano 42 anni, otto mesi; Stefano Sunna, 35 anni, a cinque mesi;  Franco Tafuro, 45 anni, otto mesi; Danilo Reho, 51 anni , cinque mesi. 

Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Mauro Masiello, Laura Beltrami, Giuseppe Guastella, Cinzia Cavallo, Gianvito Lillo, Simona Attolini, Danilo Di Serio, Paoloantonio D'Amico, Valentina Iurlaro

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