Sullo scafo con 760 chili di droga, dal carcere ai domiciliari
A distanza di quasi sette mesi dagli arresti, il gip concede gli arresti a casa per Lazzaro Di Lauro, 58 anni, e Oliviero Ferraro, 47: lo scorso 6 luglio hanno patteggiato a quattro anni
BRINDISI – A distanza di un mese dal patteggiamento della pena a quattro anni di reclusione con l’accusa di traffico di droga, i brindisini Lazzaro Di Lauro, 58 anni, e per Oliviero Ferraro, 47, hanno ottenuto i domiciliari.
Entrambi hanno lasciato il carcere dopo quasi sette mesi, nella mattinata di oggi, su disposizione del gip del Tribunale di Lecce, Simona Panzera, al quale hanno presentato istanza i difensori Daniela d’Amuri (foto accanto) e Giovanni Brigante, del foro di Brindisi, sostenendo che dopo il concordato della pena ci fossero i presupposti per il beneficio degli arresti presso le rispettive abitazioni.
Il patteggiamento si riferisce al carico di 760 chili di marijuana, trasportato sullo scafo il 27 gennaio scorso. Furono arrestati dai finanzieri al largo di San Cataldo, assieme a un cittadina di origine albanese Admir Quacaj, 31, nato a Valona. L'operazione venne condotta dai militari dell’unità del Reparto Operativo Aeronavale della Guardia di Finanza di Bari e del Gruppo Aeronavale di Taranto, impegnati con funzioni di centro di coordinamento locale Frontex per l’operazione “Triton”. Lo scafo, un semicabinato lungo otto metri con fuoribordo da 225 cavalli, venne sorpreso in pieno giorno: ci fu un inseguimento, i tre lanciarono in mare parte del carico, sino a quando non ci fu l’abbordaggio, a circa venti miglia al largo di San Cataldo.