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Cronaca

Traffico di droga: un altro indagato ottiene i domiciliari

Attenuazione della misura per Marco Ferulli, arrestato il 19 settembre: per la Dda intermediario tra i vertici del sodalizio e i pusher

BRINDISI – Fermo restando l’accusa di aver preso parte all’associazione per delinquere finalizzata al traffico di droga nel Brindisino, Marco Ferulli, 44 anni, ha ottenuto i domiciliari dopo essere stato riportato in carcere dai carabinieri nell’inchiesta Omega Bis della Dda di Lecce.

Marco Ferulli L’indagato nella mattinata odierna ha fatto ritorno nella sua abitazione su disposizione dello stesso giudice per le indagini preliminari, Vincenzo Brancato, che ha firmato la seconda ordinanza di custodia cautelare chiesta dal sostituto procuratore dell’Antimafia Alberto Santacatterina. Il gip ha accolto l’istanza depositata nei giorni scorsi dal difensore Francesco Cascione. Ferulli era in carcere dal 19 settembre. Il provvedimento è stato eseguito a distanza di nove  mesi dal precedente: dopo il primo arresto, avvenuto il 12 dicembre,  l’indagato venne rimesso in libertà dal Riesame al quale il penalista fece ricorso ottenendo l’annullamento dell’ordinanza per mancanza di autonoma motivazione da parte del gip.

Secondo l’accusa, Ferulli avrebbe fatto parte del sodalizio ritenuto promosso e diretto dai fratelli Carlo e Pietro Solazzo, il primo accusato dell’omicidio di Antonio Presta, avvenuto a San Donaci nel settembre 2012, in qualità di esecutore materiale. Sarebbe stato “intermediario” tra chi era in posizione di vertici e quanti avrebbero svolto il ruolo di distributori al dettaglio della sostanza stupefacente. L’indagato, stando a quanto si legge nell’ordinanza, avrebbe continuato con condotte analoghe anche dopo essere stato rimesso in libertà lo scorso mese di gennaio.

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