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Cronaca

Alla ribalta il rischio amianto, ma a Brindisi passa in secondo piano

Mentre in tutta Italia infuria la protesta, ma anche l'amarezza, per la sentenza della Cassazione, che ha cancellato le tante sofferenze e i morti dovuti all'esposizione all'eternit/amianto di tante persone, di tanti lavoratori, nulla sembra muoversi in questa città

BRINDISI - Mentre in tutta Italia  infuria la protesta,  ma anche l’amarezza, per la sentenza della Cassazione,  che ha cancellato le tante sofferenze e i morti dovuti all’esposizione all’eternit/amianto di tante persone, di tanti lavoratori,  nulla sembra muoversi in questa città, su questo fronte. Nessuna notizia relativa al censimento dei luoghi in cui è presente l’amianto, reso obbligatorio  dalla giunta regionale, con  delibera della 676 del lontano 11 Aprile 2012.

Eternit Br 5-2Ma non si ha notizia anche degli eventuali piani di protezione e risanamento ambientale predisposti, dell’attività svolta dal comune per tutelare la salute dei cittadini, dei controlli effettuati dall’Asl di Brindisi, alla quale  è stato conferito il compito di verificare lo stato dei manufatti con amianto e l’ eventuale dispersione di fibre nell’ambiente. Ma anche gli eventuali rischi per la salute umana, considerata l’estrema pericolosità dell’amianto, in quanto responsabile di patologie gravi ed irreversibili a carico dell’apparato respiratorio, come l’asbestosi ed il carcinoma ai polmoni ed alla pleura, che possono manifestarsi anche a distanza di molti anni.

In questo senso è  indicativa dell’impegno profuso e del livello di informazione,  la situazione  esistente da anni nel rione S. Elia, tra via Leonardo da Vinci e Via Ciardi, a causa della presenza di un rudere abbandonato, che desta grande preoccupazione, sia  perché rappresenta un rischio per i bambini,  che possono avventurasi all’interno, tra i rifiuti e le tante situazione di pericolo,  sia per la presenza di lastre di Eternit, che appaiono danneggiate e deteriorate al punto tale da far temere l’eventuale dispersione di fibre tossiche nell’ambiente, nelle abitazioni, nelle scuole, negli uffici, nei negozi, nei laboratori artigianali circostanti,  dove vive e lavora la gente, dove giocano e studiano i ragazzi.

Eternit Br-2Ma prescindendo dalle verifiche ambientali, l’amministrazione comunale avrebbe dovuto far ricorso da tempo a quel principio di precauzione e di intervento preventivo codificato nel decreto legislativo 4 del 2008, che fa obbligo alle autorità competenti, e per essa al sindaco, di adottare  i provvedimenti appropriati al fine di prevenire taluni rischi, anche solo potenziali, per la sanità pubblica, per la sicurezza per l’ambiente. Un principio che obbliga ad intervenire anche in caso di incertezza scientifica e in attesa delle sue risultanze, facendo prevalere gli interessi della sicurezza, su quelli economici.

Invece di bonificare l’area, di abbattere il rudere o, quantomeno , di metterlo in sicurezza per impedire l’eventuale ingresso dei bambini, si è provveduto solo a delimitare la zona interessato con nastro colorato ( che peraltro giace da tempo per terra tra i tanti rifiuti), oltretutto assolutamente inadeguato a contrastare l’ eventuale dispersione di fibre nell’ambiente, notoriamente indisciplinate  e refrattarie a rispettare simili divieti.

Eternit Br 3-2Nonostante siano già trascorsi  oltre due anni e mezzo dalla delibera della giunta regionale, manca qualsiasi  informazione ai cittadini del luogo,  che hanno il diritto e vogliono essere informati sulla eventuale esistenza di situazioni di rischio per la loro salute, se è stata effettuata  una ricognizione sul predetto rudere da parte del Comune, se sono stati effettuati i controlli da parte dell’Asl, se c’è il rischio di dispersione di fibre tossiche nell’ambiente, ma anche se  sono stati adottati o si vogliono adottare provvedimenti,  con quale tempistica.

Ci sembrano domande  legittime,  che richiedono  risposte immediate, perché i cittadini sono stanchi di questo silenzio, vogliono e debbono essere rassicurati, vogliono sapere se   la situazione è  sotto controllo. Ma soprattutto chiedono di  risolvere  finalmente quella situazione,  rendendo   concrete le tante rassicurazioni verbali del  passato  sull’ impegno costante alla  tutela  della salute pubblica.  

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