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Cronaca

A Brindisi villa e attico confiscati destinati a chi vive in povertà

Il Comune si candida al progetto Pon Legalità del Ministero dell’Interno: appartamento all’ultimo piano di uno stabile in via Montebello, quartiere Santa Chiara, e villa in via Brin, zona Casale. Fondi da integrare con quelli della Regione

BRINDISI – Una villa nel quartiere Casale e un attico in un condominio nel rione Santa Chiara per dare un tetto a persone e famiglie svantaggiate che vivono in povertà: sono i due immobili confiscati a brindisini condannati in via definitiva per associazione mafiosa che il Comune ha candidato al bando Pon Legalità del Ministero dell’Interno.

La delibera

Rita Ortenzia De Vito-4La decisione è della Giunta di centrosinistra del sindaco Riccardo Rossi. Tutti presenti in occasione della riunione dell’esecutivo del 28 settembre scorso e tutti d’accordo sulla proposta presentata dal suo vice, Rita Ortenzia De Vito, allo scopo di favorire l’inclusione sociale attraverso il recupero dei beni confiscati. Gli immobili avranno una seconda vita. E nuova vita sarà possibile garantire a chi sino ad ora è stato costretto a fare i conti con una serie di difficoltà economiche.

Brindisi, purtroppo, stando agli ultimi dati diffusi dall’Istat è al terzo posto su scala nazionale, quanto a povertà. In condizioni peggiori ci sono Vibo Valentia e Reggio Calabria, come è stato evidenziato nel report pubblicato lo scorso mese di aprile. Difficile scendere i gradini, possibile mettere in campo una serie di azioni in grado di invertire la rotta, sia pure con una ridotta velocità di navigazione.

La finalità

Per questo motivo, l’Amministrazione cittadina ha deciso di candidarsi al progetto “Prima la casa. Rete di case contro il disagio abitativo”: “In tal modo è possibile concretamente dare una risposta a differenti forme di disagio abitativo presenti nella città di Brindisi”, spiegano dal Comune. “Attraverso il recupero di unità abitative confiscate alla criminalità organizzata, oggi iscritte al patrimonio pubblico comunale, sarà possibile pensare a chi si trova in condizioni svantaggiate”.

“L’impegno dell’Amministrazione va nella direzione di fornire risposte alle emergenze sociali volte ad elevare il livello di benessere dell’intera comunità, attingendo a tutte le forme di finanziamento comunitario, nazionale e regionale che consentano di compensare le difficoltà di bilancio”.

immobile confiscato in via brin-2

Gli immobili

Due sono gli immobili confiscati, transitati nel patrimonio di proprietà del Comune di Brindisi: una villetta in via Benedetto Brin, al civico 31 e un appartamento all’ultimo piano di uno stabile in via Montebello, civico 17.  Sono stati entrambi candidati alle azioni di recupero e rifunzionalizzazione previste nell’avviso Pon Legalità (Il primo immobile, nella foto in alto; il secondo nella foto in basso. Le fotografie sono di Salvatore Barbarossa). 

“In tal modo si migliora il tessuto urbano attraverso la riqualificazione di spazi abbandonati e si attivano servizi innovativi intorno al tema dell’abitare a favore di cittadini e famiglie delle fasce svantaggiate”, si legge nella relazione di accompagnamento alla delibera. “Inoltre si sottraggono alcuni immobili confiscati dal rischio di utilizzo illecito legato al racket delle abitazioni e alle occupazioni abusive, si forniscono alternative concrete nei casi di disagio grave ed emergenza abitativa ed opportunità di reinserimento sociale attraverso percorsi volti all’autonomia abitativa”.

immobile confiscato via montebello-2

I finanziamenti

Quanto alla ristrutturazione edilizia, nel caso di ammissione al bando, i fondi garantirebbero una sostenibilità di due anni. Finanziamenti del Governo ai quali potrebbero essere aggiunti quelli previsti dal piano regionale di contrasto alla povertà varato dall’esecutivo del governatore Michele Emiliano il 4 agosto scorso. “Tra i servizi in favore di persone in condizioni di povertà estrema e senza fissa dimora, si propongono azioni di consolidamento e ampliamento dei percorsi di autonomia abitativa”, spiegano da Palazzo di città. “Due sono le azioni di rilievo: l’Housing first e l’Housing Led, strategie di coabitazione “accompagnata”, con la presenza, in alcuni momenti della giornata, di operatori e volontari”. La relazione tecnica porta la firma dell'ingegnere Gaetano Padula, in qualità di dirigente del settore Lavori Pubblici.

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