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Cronaca

“A Fabio, l’eterno è senza tempo”: targa in fondo al mare per il medico

Gli amici hanno voluto ricordare Lodispoto, morto durante un’immersione a 33 metri di profondità il 13 giugno scorso

BRINDISI – “A Fabio, l’eterno è senza tempo”. Nella profondità delle acque che tanto amava, c’è una targa per ricordare il medico ortopedico Lodispoto, morto durante un’immersione in apnea a più di 30 metri, nelle acque di Casalabate, lo scorso 13 giugno. Aveva 55 anni, era sposato, apneista tra i più esperti, professionista conosciuto in tutta Italia dopo la specializzazione anche in traumatologia.

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Il ricordo

L’hanno voluta portare laggiù gli amici che con lui condividevano la passione per il mare. Perché Fabio è come se fosse lì, da qualche parte, in fondo. Il suo mondo, dopo la famiglia e il lavoro che lo portava a dividersi tra Brindisi, Lecce e Roma, dove aveva studi professionali. I pazienti in questi giorni hanno scritto post su Facebook: lo aspettavano, piangono per la scomparsa di un professionista in grado di conquistare la fiducia con uno sguardo sorridente. Fabio era così.

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La targa

Con gli occhi felici anche quel maledetto 13 giugno si era fatto abbracciare dalle acque del mare al confine tra le province di Brindisi e Lecce, in località Canuta. Muta e fucile e poi giù, leggere, un metro dopo l’altro. Non è più tornato in superficie, vittima di una sincope anossica.

A 33 metri di profondità ora c’è una targa a lui dedicata. C’è scritto: “Viviamo nell’illusione del tempo, con l’angoscia della morte, ma l’eterno è senza tempo. Perché ieri è già un ricordo e domani la speranza di oggi. E la morte non ci incontrerà mai”. Niente di più vero, pensando a Fabio Lodispoto: il ricordo del medico, del sub apneista, del marito e dell’amico vivrà al di là di ogni confine. Superando lo spazio tra cielo, mare e terra e quello scandito dal tempo

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