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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Francavilla Fontana

"A Francavilla il metodo Caserta", annuncia Mantovano. E difende il generale Ganzer

FRANCAVILLA FONTANA - Secondo vertice antimafia a Francavilla Fontana, città dall’emergenza criminale pari “a Caserta e Palermo”, scenario di tre omicidi negli ultimi tre mesi, incontro che il sottosegretario all’Interno Alfredo Mantovano ha voluto scandire in due tappe, prima con i vertici delle forze dell’ordine convocate nella caserma dei carabinieri della città, poi con gli imprenditori riuniti nei capannoni della Nuova Arredo, nella zona industriale francavillese.

FRANCAVILLA FONTANA - Secondo vertice antimafia a Francavilla Fontana, città dall’emergenza criminale pari “a Caserta e Palermo”, scenario di tre omicidi negli ultimi tre mesi, incontro che il sottosegretario all’Interno Alfredo Mantovano ha voluto scandire in due tappe, prima con i vertici delle forze dell’ordine convocate nella caserma dei carabinieri della città, poi con gli imprenditori riuniti nei capannoni della Nuova Arredo, nella zona industriale francavillese.

Il parallelo con le zone rosse della criminalità made in Italy è del sottosegretario Mantovano che non ha mancato l’appuntamento, al pari del resto delle autorità convocate. E’ rimasta vuota invece la poltrona assegnata al generale Giampaolo Ganzer, capo del Ros dei carabinieri condannato il 12 luglio scorso a quattordici anni per traffico internazionale di droga in riferimento a operazioni sotto copertura, reduce dalla pubblicazione delle motivazioni della sentenza depositate ieri.

Accuse malgrado le quali Ganzer resta per Mantovano “un ufficiale dei carabinieri di straordinario valore a cui tutti gli italiani dovrebbero essere grati per il lavoro che fino a questo momento ha svolto con risultati che sono sotto gli occhi di tutti”, è quello che ha dichiarato ai giornalisti - costretti ad attendere all'esterno della caserma, al gelo per oltre un'ora -  il sottosegretario al termine del vertice, glissando la domanda sulla assenza del generale dei Ros.

“Francavilla Fontana città a rischio, come Caserta e Palermo. L’emergenza criminale è tale che terremo qui un vertice al mese, fino a quanto l’emergenza non sarà rientrata”, così ha esordito il sottosegretario all’Interno Alfredo Mantovano tornato a presiedere il tavolo convocato per la seconda volta nella caserma dei carabinieri della Città degli Imperiali a margine delle esecuzioni di stampo mafioso degli ultimi tre mesi. Delitti che potrebbero essere collegati, (ma non lo ha confermato il procuratore capo della Direzione distrettuale antimafia Cataldo Motta, per esigenze investigative) con la guerra fra i clan decimati dalle rivelazioni di Ercole Penna? Bisogna avere pazienza.

“L’incontro di oggi era programmato da tempo – ha detto ancora Mantovano -, già all’indomani del secondo delitto”, datato 11 novembre scorso, in cui rimase ucciso Francesco Ligorio, 18 anni, freddato per errore dal commando armato contro il 38enne Nicola Canovari, scampato all’agguato. Mantovano ha ribadito la promessa “i rinforzi promessi nel primo vertice arriveranno”, anzi “sono in parte già arrivati registrando un ridimensionamento dei reati minori”.

Nel frattempo, ha precisato ancora il sottosegretario, “accanto allo sforzo di intelligence stiamo aggredendo i patrimoni di provenienza sospetta”. Insomma, “situazione sotto controllo”, è quello che Mantovano ha ribadito qualche minuto dopo in un rapido incontro con gli imprenditori, rassicurando sulla presenza dello Stato sul territorio, e invitando alla denuncia le vittime del giogo estorsivo e usurario.

Al vertice convocato in caserma hanno partecipato il direttore della Direzione centrale anticrimine, Francesco Gratteri, il vicecapo della polizia e direttore centrale della polizia criminale, Francesco Cirillo, il comandante del secondo reparto del Comando generale dei carabinieri, Gaetano Maruccia, ma anche il procuratore capo di Brindisi Marco Di Napoli, il prefetto Nicola Prete, il colonnello della guardia di finanza Vincenzo Mangia, il colonnello dei carabinieri Ugo Sica, ma anche il sindaco di Francavilla Fontana,Vincenzo Della Corte.

Proprio ieri sono state depositate le motivazioni della sentenza secondo cui Ganzer “non si è  fatto scrupolo di accordarsi con pericolosissimi trafficanti ai quali ha dato la possibilità di vendere in Italia decine di chili di droga garantendo loro l'assoluta impunità. Ganzer ha tradito per interesse lo Stato e tutti i suoi doveri tra cui quello di rispettare e fare rispettare la legge". Ipotesi di reato rigettato senza margine di dubbio possibile dal sottosegretario all’Interno: “Io sono certo – ha aggiunto Mantovano – che quello che è accaduto nel giudizio a cui è stato sottoposto non sarà l’ultima parola che riguarderà la sua figura. Voglio anche aggiungere che i suoi meriti professionali continuano ad essere apprezzati da magistrati che dirigono indagini in tutta Italia, dal Nord al Sud, senza distinzioni, così come dall’Autorità di Governo. Vi è stata, nel giudizio in cui è stato imputato, una lettura in chiave criminale di attività sotto copertura che sono sempre ‘border line’. Spiace constatare che siano state lette in questo modo”.

Secondo Mantovano insomma, Ganzer deve restare al suo posto. “Questa non è una scelta che dipende dalla mia opinione – ha aggiunto –. Io posso esprimere soltanto un auspicio sulla base del grande valore dell’ufficiale e dei risultati che ha raggiunto”.

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