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Cronaca Torchiarolo

Inquinamento ambientale a Torchiarolo, Arpa: "La situazione è molto grave"

"A Torchiarolo la situazione dal punto di vista dell'inquinamento ambientale è molto grave, la causa è ben nota: la combustione di biomassa sprigiona sostanze altamente inquinanti come il Pm10 e il benzo(a)pirene ma si è voluto bloccare il piano di risanamento ambientale previsto dalla Regione Puglia per abbattere le sostanze inquinanti, amministratori e ambientalisti e adesso anche il Tar, opponendosi allo spegnimento dei camini, si sono assunti la responsabilità della salute dei cittadini.

TORCHIAROLO – “A Torchiarolo la situazione dal punto di vista dell’inquinamento ambientale è molto grave, la causa è ben nota: la combustione di biomassa sprigiona sostanze altamente inquinanti come il Pm10 e il benzo(a)pirene ma si è voluto bloccare il piano di risanamento ambientale previsto dalla Regione Puglia per abbattere le sostanze inquinanti, amministratori e ambientalisti e adesso anche il Tar, opponendosi allo spegnimento dei camini, si sono assunti la responsabilità della salute dei cittadini. Va sottolineato anche che il piano tirava in ballo anche Enel, obbligandola a ridurre le emissioni. Il problema è serio e nessuno a quanto pare lo vuole gestire”. È questo il commento di Giorgio Assennato direttore generale di Arpa Puglia riguardo al rapporto annuale di Arpa Puglia sugli Ipa (Idrocarburi policlinici aromatici) che Giorgio Assennato, Arpa Puglia-2mostrano dati per Torchiarolo molto preoccupanti: il benzo(a)pirene, quello che tra gli idrocarburi policiclici aromatici è considerato un cancerogeno di classe 1, nel 2014 ha superato la soglia limite. A Taranto, sede dell’Ilva, invece, è diminuito. “Certo che a Taranto è diminuito: sono state adottate tutte le misure previste dal piano di risanamento ambientale. A Torchiarolo no”, commenta ancora Assennato. (nella foto a destra Giorgio Assennato)

La situazione è questa: Arpa Puglia ritiene, dopo specifiche campagne di indagini “ci siamo rivolti a ben quattro esperti” precisa ancora Assennato, che la causa primaria dell’alto livello di inquinanti dell’aria di Torchiarolo sia dovuto alle emissioni dei camini delle abitazioni (ce ne sono 522, molti dei quali concentrati intorno a una delle 3 centraline di monitoraggio dell’aria), Comune e ambientalisti ritengono che non sia stato sufficientemente preso in considerazione il fattore centrale a Carbone. Torchiarolo dista pochi chilometri dalla centrale termoelettrica di Cerano, la precedente amministrazione, quindi, ritenendo che la causa dell’aumento di polveri sottili nell’aria, non è da attribuire ai camini ma agli scarichi della Centrale Enel si è rivolta al Tar per bloccare il piano di risanamento ambientale sostenendo che per stabilire con esattezza i fattori inquinanti serve una Valutazione ambientale strategica. Il ricorso è stato accolto, e il piano è stato momentaneamente bloccato. Il contenzioso è ancora in corso.

Giovanni Del Coco“Sono sempre convinto che su questa vicenda va fatta chiarezza, che non è solo colpa dei camini. Abbiamo una centralina, quella posta in via don Minzoni circondata da canne fumarie, è lì che si registra il maggior numero di sforamenti – spiega Giovanni Del Coco, ex sindaco di Torchiarolo promotore del ricorso al Tar – per quanto riguarda il benzo(a)pirene credo che la causa sia anche da ricercare nella vicinanza alla superstrada, lì bisognerebbe far installare pannelli para polveri. In ogni caso farò un’interrogazione su questa situazione, chiedendo chiarezza e interventi urgenti”. (nella foto a sinistra GIiovanni Del Coco)
La tabella con i valori mensili 2014 di benzoapirene in Puglia-2

I dati rilevati da Arpa Puglia, però, smentiscono la tesi di Del Coco riguardo al fatto che l’aumento di benzo(a)pirene sia riconducibile anche alla vicinanza alla superstrada che collega Brindisi a Lecce. I mesi dove si registra l’aumento, così come si legge nel grafico a corredo di questo articolo, sono quelli invernali. D’estate, quando il traffico sulla superstrada dovrebbe essere in aumento i valori di concentrazione di Bap sono bassi.

La nuova amministrazione, con sindaco Nicola Serinelli, seppur insediatasi ufficialmente da pochi gironi, ha già le idee chiare su come affrontare la situazione: “Una delle prime uscite è stata quella di recarsi in Regione per affrontare con gli esperti del settore il problema dell’inquinamento a Torchiarolo – spiega Serinelli – è azzardato, adesso puntare il dito contro un solo fattore inquinante. Personalmente ritengo che vanno analizzate a fondo tutte le nicola serinelli-2fonti di inquinamento, e a Torchiarolo ce ne sono tante, e, prima di decidere le azioni da seguire si devono avere tutti gli elementi scientificamente provati".

"Non ci sono solo i camini, non c’è solo Enel o la vicinanza alla superstrada. C’è la zona industriale di Brindisi, c’è la torcia del Petrolchimico che si accende regolarmente, ci sono tante fabbriche. Per questo voglio chiarezza su tutte le possibili fonti di inquinamento, vanno analizzate anche le abitudini alimentari dei cittadini. Per quanto riguarda il ricorso al Tar ho contattato i capigruppo e insieme abbiamo deciso di seguire la strada avviata dalla vecchia amministrazione, a breve dovrebbe essere emessa la sentenza. Certo è che bloccare il piano di risanamento ambientale è stata una scelta azzardata. Il programma coinvolge anche Enel che era obbligata a ridurre le emissioni, bloccando il piano è stata bloccata anche l’azione di Enel" (nella foto a sinistra Nicola Serinelli)

"Per quanto riguarda i filtri, invece, ritengo che bisogna installarli, proprio per capire ed eventualmente escludere la responsabilità dei camini. Ho già preso accordi con l’azienda che si occupa di questa opera e a breve acquisteremo i filtri con i soldi che la Regione ha già stanziato (40mila euro, ndr) li metteremo sulle canne fumarie che si trovano intorno alla centralina di via Don Minzoni. Bisogna arrivare a ottobre con qualche dato per evitare di incorrere nuovamente nella necessità di emettere un’ordinanza che vieta l’accensione dei camini. In ogni caso i cittadini devono imparare a essere sensibili a questo problema e rispettare anch’essi delle regole, purtroppo si brucia di tutto e questo crea solo danni. Certo che la questione ambientale non passerà in secondo piano”. 

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