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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Torre Santa Susanna

Abuso d’ufficio per la villetta: condannati ex sindaco, moglie e due professionisti

Al centro del processo il permesso in sanatoria chiesto da Galasso per la villetta di famiglia ritenuta abusiva. Difesa in Appello

TORRE SANTA SUSANNA – Il Tribunale di Brindisi ha affermato l’esistenza dell’abuso d’ufficio contestato dalla Procura nei confronti dell’ex sindaco di Torre Santa Susanna, Costantino Galasso, della moglie e di due professionisti, in relazione al permesso in sanatoria per la villetta con piscina, depositato dallo stesso ex primo cittadino e rilasciato dagli uffici comunali nel 2013.

La sentenza di condanna

Palazzo di GiustiziaIl collegio giudicante ha condannato Galasso, sindaco sino al 2015, alla pena di un anno e nove mesi, in continuazione con il reato contestato con riferimento al trasferimento dell’ingegnere Michele Sabba, da un ufficio a un altro del Municipio, con delibera del 16 agosto 2012 (l’imputato è difeso dagli avvocati Pasquale Fistetti e Costantino Perrucci). Il Tribunale ha condannato l’ingegnere Raffaele Diviggiano a un anno e quattro mesi (difeso dall’avvocato Roberto Palmisano), Giovanna Piera Delle Grottaglie, moglie di Galasso, a un anno e due mesi di reclusione (difesa da Pasquale Fistetti), e il geometra Salvatore Bianco a un anno di reclusione (difeso dall’avvocato Cosimo Lodeserto).

La provvisionale e la difesa

Per tutti, è stata riconosciuta “la non menzione, subordinata per Galasso al pagamento della somma a titolo di provvisionale, pari a diecimila euro, in favore della parte civile”. In giudizio si è costituto l’ingegnere Michele Sabba, riconosciuto dal pubblico ministero come persona offesa. Quanto al risarcimento del danno, il Tribunale ha rinviato alla quantificazione in sede civile.

Le motivazioni del Tribunale, presieduto da Domenico Cucchiara, saranno depositate nel termine di 90 giorni. I difensori hanno già anticipato la volontà di ricorrere in Appello. Tutti e quattro sono stati condannati al “pagamento delle spese processuali verso lo Stato” e sono stati dichiarati interdetti dai pubblici uffici per la durata della pena.

La villetta della famiglia

La sentenza è stata pronunciata nel pomeriggio di oggi, 7 maggio, a conclusione del processo dibattimentale scaturito dalle indagini legate al permesso in sanatoria chiesto dall’ex sindaco Galasso, dopo che il 3 agosto 2012, lo stesso Comune, con firma del dirigente del settore tecnico, emanò un’ordinanza di abbattimento di buona parte della costruzione, la villetta della famiglia Galasso-Delle Grottaglie, sulla strada provinciale per San Cosimo, in contrada “Arcipreti”.

Gli accertamenti a carico del primo cittadino, stando a quanto contenuto in quel provvedimento, furono avviati il primo febbraio 2012, quando l'ingegnere Michele Sabba, funzionario responsabile del Settore Urbanistico, e il geometra Salvatore Bianco, istruttore tecnico del Servizio Urbanistico vennero nominati ausiliari di polizia giudiziaria dal Nucleo di Polizia Tributaria di Brindisi della Guardia di Finanza, per conto della Procura della Repubblica.

L’ordinanza di demolizione

Il 14 e il 28 febbraio 2012 ci furono i sopralluoghi e in quelle circostanze venne accertata l’esistenza di:  “un locale a forma rettangolare con copertura in lamiera grecata” di oltre tre metri quadri, una “tettoia con struttura in tubolari d'acciaio e copertura in pannelli coibentati” di oltre 35 metri quadrati, un “locale caldaia con struttura portante in muratura di conci di tufo locale e solaio inclinato rivestito con tegole” di oltre otto metri quadrati, una “piscina interamente interrata di forma poligonale con una parte di forma rettangolare e una parte di forma semicircolare” della superficie di oltre novanta metri quadrati, di “un locale realizzato in legno” di circa quattro metri quadrati e di una recinzione alta quasi due metri di tutto il lotto. Il tutto edificato senza il “permesso di costruire”, accanto ad un immobile ad uso abitativo di circa 130 metri quadrati tra stanze e verande.

L’inchiesta

Successivamente venne protocollata presso l'ufficio tecnico del Comune di Torre Santa Susanna la richiesta di permesso di costruire per il “Progetto di regolarizzazione urbanistica degli immobili siti in contrada “Arcipreti” sulla strada provinciale Torre Santa Susanna-San Cosimo n°35”. Ma l’istanza venne respinta il 17 luglio 2013, con invito alla “demolizione e/o rimozione delle opere edilizie abusive e il ripristino dello stato dei luoghi” entro novanta giorni dalla data di notifica del provvedimento.

Tutta la documentazione amministrativa è confluita nel fascicolo del pubblico ministero, sino ad arrivare alla contestazione di abuso d’ufficio in concorso, affermata dal Tribunale di Brindisi con sentenza.

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