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Cronaca

Accoltellamento nel rione Bozzano, l’indagato ottiene i domiciliari

Antonio Giglio, 46 anni, di Brindisi, lascia il carcere dopo 18 giorni: trasferito in Toscana. Il gip accoglie l’istanza del difensore. Disposta perizia medico legale per le ferite riportate da Francesco Margherito

BRINDISI – Ha lasciato il carcere dopo 18 giorni e ha ottenuto i domiciliari, Antonio Giglio, 46 anni, macellaio di Brindisi, fermo restando l’accusa di tentato omicidio mossa dalla Procura in relazione all’accoltellamento di Francesco Margherito, 39 anni.

giglio antonio cl 1971 --2-2-3Giglio (nella foto accanto) sarà ristretto in un’abitazione che occupava nei mesi scorsi, in Toscana, dove si era trasferito per motivi di lavoro. L’attenuazione della misura di custodia cautelare è stata disposta dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Brindisi, Stefania De Angelis, su istanza del difensore Vito Epifani. Il gip, inoltre, ha disposto una perizia medico-legale per valutare l’entità delle ferite riportate da Margherito, aggredito con un coltello la notte fra il 18 e il 19 agosto, in via Germani, quartiere Bozzano.

Giglio ha ammesso di aver accoltellato Margherito ma ha escluso di voler uccidere Margherito, brindisino anche lui, dopo essersi costituito in Procura il 28 agosto scorso: decise di presentarsi nell’ufficio del pm di turno, Milto Stefano De Nozza, accompagnato dal suo avvocato. Il sostituto procuratore chiese la convalida del fermo con l’accusa di tentato omicidio, ipotesi di reato che rimane confermata a meno che all’esito degli accertamenti, non dovessero emergere elementi tali da procedere con la derubricazione in lesioni personali.

In sede di interrogatorio, l’indagato precisò di aver usato un temperino e disse al gip di conoscere Margherito da dieci anni, due lustri di rancori per questioni personali: “Quella sera ci siamo incontrati per caso davanti al bar di via Germania, nel rione Bozzano, c’è stato un confronto a voce che è degenerato vicino a un’auto, una Nissan Micra”. L’utilitaria è stata ricoperta di sangue. Tracce ematiche sono state trovate sul marciapiede, per 120 metri.

La versione dei fatti di Giglio è stata messa a verbale ed è confluita nel fascicolo, assieme alle immagini registrate dalle telecamere del sistema di videosorveglianza del bar e al referto dei medici del Pronto soccorso dell’ospedale Perrino.

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