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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca San Pietro Vernotico

Accorpamento scolastico, lettera aperta di un gruppo di genitori "Ecco perché si deve manifestare"

Riceviamo e pubblichiamo un intervento di un gruppo di genitori della scuola elementare Rodari di San Pietro Vernotico che si oppone all'accorpamento della stessa all'istituto comprensivo Valesium di Torchiarolo per effetto del dimensionamento scolastico

SAN PIETRO VERNOTICO - Riceviamo e pubblichiamo un intervento di un gruppo di genitori della scuola elementare Rodari di San Pietro Vernotico che si oppone all'accorpamento della stessa all'istituto comprensivo Valesium di Torchiarolo per effetto del dimensionamento scolastico disposto dalla Regione Puglia. Lunedì ci sarà un sit-in davanti la scuola, i genitori che non condivicono la decisione della Regione spiegano i motivi della protesta

Lunedì 21 marzo dalle 8.10 alle 13.30 presso la scuola Rodari di San Pietro Vernotico un gruppo di genitori dei piccoli studenti dello stesso plesso stanno organizzando un sit-in di protesta per far sentire la propria voce contro l’accorpamento della stessa scuola al comprensivo "Valesium" di Torchiarolo.

Seguendo il piano di ridimensionamento scolastico, il 21 gennaio 2016 una delibera regionale ha accorpato la scuola Rodari di San Pietro Vernotico al comprensivo del vicino Comune per evitare che questo perdesse la presidenza a causa del numero esiguo dei suoi studenti. Ma alcuni genitori sanpietrani non ci stanno: si oppongono a questa decisione che vede, per l’ennesima volta, protagonista e vittima uno dei paesi che fino a qualche anno fa era un fiore all’occhiello tra i comuni vicini visto il gran numero di servizi che offriva e che nel corso degli anni sono stati strappati alla popolazione dalla inefficienza e dal disinteresse di una politica che, a prescindere dal suo colore, ha impoverito un’intera popolazione.

In seguito alla delibera i genitori contrari all'accorpamento hanno chiesto spiegazioni all’amministrazione comunale, presentandosi al Municipio, per esprimere il proprio dissenso e chiedere spiegazioni in merito. Ad oggi, nulla è stato fatto perché la scuola torni ad essere di competenza di San Pietro.

Il sit in di lunedì sarà solo l’inizio di una lunga serie di proteste perché è necessario garantire ai piccoli studenti una continuità didattica che, invece, la delibera impedirà poiché, di fatto, gli insegnanti non saranno più gli stessi e passando ad un comprensivo diverso anche i progetti formativi saranno diversi. Ricordiamoci che il problema della continuità didattica e progettuale non riguarda solo i bambini della Rodari, ma anche quella dei bambini di tutto il Comprensivo. Mancando un numero di alunni al Comprensivo, lo stesso avrà un esubero di insegnanti. Si farà una graduatoria, e ci saranno insegnanti perdenti posto: quindi non è detto che gli alunni del plesso "De Simone" o del plesso "De Gasperi" possano mantenere gli stessi insegnanti. Quindi la "battaglia" deve essere di tutti.

La scuola si apre alle famiglie, facendo perno sugli strumenti forniti dall'autonomia scolastica, che è un modo di concepire il rapporto delle scuole con la comunità d'appartenenza, locale e nazionale (dalle nuove indicazioni per il curricolo).  La scuola persegue una doppia linea formativa: verticale che esprime l'esigenza di impostare una formazione che possa continuare l'intero arco della vita; orizzontale che indica la necessità di un'attenta collaborazione tra scuola e territorio.

Restituiamo la scuola ai nostri bambini, al nostro paese: questa decisione non può passare inosservata, togliamo la benda dagli occhi e dimostriamo che anche noi sampietrani sappiamo muoverci, sappiamo dire no a decisioni ingiuste e infondate per le quali ne facciamo sempre le spese. Lunedì 21 marzo facciamo sentire la nostra voce, diamo prova al paese che teniamo al territorio, che i bambini, gli studenti non sono pedine da spostare a piacimento, che il diritto allo studio e alla continuità didattica viene prima di ogni interesse politico, perché è anche nella scuola che si crea il nostro futuro e non possiamo permettere che le sue fila siano tirate come si fa con i burattini. Anche per questo ci aspettiamo che il sit-in sia di tutti e per tutti, genitori, studenti, nonni e chiunque tenga al nostro avvenire.

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