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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Acque Chiare, i proprietari rispondono a Mantovano: "Noi abusivi e criminali? Non conosce la nostra storia"

BRINDISI – Non ci stanno ad essere accostati gratuitamente a dei malavitosi, né tantomeno hanno gradito di essere stati definiti dal sottosegretario agli Interni Alfredo Mantovano degli “abusivi che nei giorni scorsi hanno addirittura interrotto un Consiglio comunale”. I proprietari di Acque Chiare rispondono a Mantovano faticando comunque a comprendere il motivo per cui siano stati tirati in ballo dall’onorevole: “Probabilmente non conosce la nostra storia, ma saremmo lieti di invitarlo qui a Brindisi per un confronto aperto”. A parlare è Franca Sergio, una delle proprietarie delle villette sotto sequestro della magistratura a seguito dell’inchiesta sulla lottizzazione abusiva dell’area.

BRINDISI – Non ci stanno ad essere accostati gratuitamente a dei malavitosi, né tantomeno hanno gradito di essere stati definiti dal sottosegretario agli Interni Alfredo Mantovano degli “abusivi che nei giorni scorsi hanno addirittura interrotto un Consiglio comunale”. I proprietari di Acque Chiare rispondono a Mantovano faticando comunque a comprendere il motivo per cui siano stati tirati in ballo dall’onorevole: “Probabilmente non conosce la nostra storia, ma saremmo lieti di invitarlo qui a Brindisi per un confronto aperto”. A parlare è Franca Sergio, una delle proprietarie delle villette sotto sequestro della magistratura a seguito dell’inchiesta sulla lottizzazione abusiva dell’area.

Ieri pomeriggio, nella biblioteca del Cnel a Roma, in un incontro sul tema, “Le buone pratiche delle politiche locali di sicurezza nelle aree metropolitane di Bari, Napoli e Palermo”, Mantovano aveva pubblicamente criticato un certo modo di fare informazione locale al Sud, e prendendo come esempio soprattutto la città di Brindisi. “C’è un consenso sociale alle realtà criminali che preoccupa, specie quando è enfatizzato dai media”, ha detto Mantovano. “A Cellino San Marco infatti, alcuni giorni fa è stato ucciso un criminale di medio calibro ed al funerale c’erano il sindaco e una folla di centinaia di persone e la stampa locale ha definito l’uomo come un benefattore”. E poi ha aggiunto che un consiglio comunale è stato interrotto “dai costruttori di case abusive che protestavano contro le ordinanze di abbattimento e di nuovo la stampa locale ha dato ampio spazio alle ragioni degli abusivi”. Non ha fatto il nome di Acque Chiare, area per la quale non esiste oltretutto alcuna ordinanza di demolizione, ma il riferimento è chiaro.

La Sergio, che a quel Consiglio comunale c’era, spiega: “Crediamo che l’onorevole Mantovano non conosca bene la situazione, ecco perché saremmo ben lieti di averlo qui a Brindisi per parlarne assieme. Qualora, per impegni istituzionali, l’onorevole fosse impossibilitato a venire a Brindisi, sarà nostra cura inviargli una cassetta di quel Consiglio per dimostrargli che non siamo stati noi ad interrompere la seduta, ma che dopo i battibecchi sorti tra proprietari e alcuni consiglieri, è stato il presidente dell’Assemblea – a freddo – a suggerire una pausa”.

“Abusivi noi?” continua la Sergio. “Paghiamo anche l’Ici: no, da un onorevole queste osservazioni non le accetto. Non mi ritengo per niente colpita, invece, dall’accostamento ai criminali, perché francamente ritengo di essere una persona onesta, e come me moltissimi altri proprietari di quelle villette”.

Tornando agli alterchi sorti qualche settimana fa in Consiglio, la Sergio ricorda: “Noi non ci saremmo mai sognati di interrompere una seduta, e non l’abbiamo fatto. Semplicemente, volevamo essere ascoltati dal primo cittadino. Sappiamo benissimo che certi appuntamenti vanno fissati per tempo, ma noi ci avevamo anche provato. Solo che siamo stati ricevuti due volte dall’assessore all’Urbanistica, in altrettante occasioni dal procuratore capo Marco Di Napoli, una volta dal procuratore generale, mentre il sindaco non ci aveva mai ricevuti”.

La lettera a Mantovano di un acquirente di Acque Chiare

Sono Pietro Caliandro, uno dei malcapitati acquirenti di Acque Chiare. Leggo oggi 15 luglio(su Senza Colonne) che il Sottosegretario Mantovano ci avrebbe accomunati a criminali: il Signor Sottosegretario evidentemente è stato informato male ed in maniera fuorviante! I proprietari di ville in Acque Chiare non sono essi i costruttori, ma avrebbero dovuto informarlo che siamo coloro che abbiamo acquistato gli immobili essendo "<<...privati ed ignari acquirenti, i quali, inconsapevoli della effettiva destinazione degli immobili, li hanno acquistati quali private abitazioni,talora come prima casa...>>" a ciò indotti da "<<...artifici e raggiri posti in essere dall'alienante, con il concorso del rogante compiacente, con induzione in errore dello stesso acquirente...>>" (i virgolettati sono testualmente riportati dal decreto di sequestro preventivo confezionato dai pm inquirenti) . Altro che noi i costruttori!  Noi acquirenti siamo la parte lesa, in itinere. Quanto all'episodio del Consiglio Comunale di Brindisi interrotto, attesa la estemporaneità di quando accaduto e che potrebbe essere ricondotto nella fattispecie del diritto di critica da parte di chi si sente oggetto di ingiustizia subita, anche qui il Sottosegretario è stato male informato: la lamentela da parte del pubblico è avvenuta dopo che il Presidente del Consiglio Comunale aveva decretato una momentanea sospensione dello stesso, per consentire ai capi-gruppo di consultarsi in merito ad un provvedimento che doveva assumersi. (Tale evenienza può essere facilmente documentata dall'esame della trascrizione della registrazione della seduta consiliare di quel giorno). Sarebbe doveroso far conoscere la verità al Sottosegretario, perchè abbia contezza dei veri fatti e delle vere motivazioni che hanno costretto cittadini in buona fede a dover lamentare una lentezza burocratica che da due anni e mezzo sta creando un danno patrimoniale, esistenziale e morale! Gioverebbe al Sottosegretario sapere quale sia la tensione, la frustrazione, il vilipendio che terzi in buona fede stanno subendo da anni, essendo estranei alla commissione di reati ascritti ad altri, non avendo avuto nè coscienza, nè volontà di compiere atti che non fossero leciti. Gioverebbe al Sottosegretario sapere che l'ingiustizia che stiamo subendo mina alle sue fondamenta l'elemento fondante la società moderna, il cosidetto "patto sociale", in virtù del quale il cittadino rinuncia alla vendetta privata, per conferire alla giustizia statale il soddisfacimento delle proprie ragioni: privato della giustizia che gli spetta, egli riversa il proprio malcontento e la personale frustrazione sull'intero sistema dei rapporti con la comunità, con lo Stato e corre il rischio di perdere i veri e propri punti di riferimento e le certezze che fanno orientare i suoi comportamenti in maniera socialmente virtuosa. In questa fattispecie dovrebbe ricondurre il Sottosegretario la vicenda le cui premesse mi sono permesso di ricordare. Perchè, correttamente informato, possa, con rivista cognizione di causa, rideterminare la considerazione di "quelli di Acque Chiare": abbiamo un nome e cognome, cittadini truffati o supposti tali, cittadini vilipesi ancorchè perseguitati, cittadini offesi nei valori e negli interessi più profondi, che stanno scontando una pena per reati che "sarebbero" stati commessi da altri e pertanto ancora "sub judice". Questo bisognerebbe far correttamente sapere al Signor Sottosegretario. Certo di essere ignorato, non oso significarGli questi pensieri, spero che possa leggere questo sito e rendersi conto di quanto "veramente" succede nella terra che gli ha conferito mandato di fiducia! A Lei, Direttore di questa testata online, rivolgo allora la preghiera che questa mia insignificante voce abbia dignità di ascolto! Con sentimenti di stima,  la saluto cordialmente,

Pietro Caliandro ("Colpevole di buona fede")

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