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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Adesso è guerra tra Comune e Nubile. Sopralluogo dell’Arpa nell'impianto di Cdr

Quarantotto ore di fuoco sul fronte dei rifiuti in agro di Brindisi perché dopo la notifica degli avvisi di conclusione delle indagini su Autigno, è scoppiato il putiferio, una guerra senza esclusione di colpi tra il Comune capoluogo, capofila dell'Oga, e la società Nubile che gestisce sia il sito della discarica che quello dell'impianto di Cdr. Battaglia che finirà in Tribunale

BRINDISI  - Quarantotto ore di fuoco sul fronte dei rifiuti in agro di Brindisi perché dopo la notifica degli avvisi di conclusione delle indagini su Autigno, è scoppiato il putiferio, una guerra senza esclusione di colpi tra il Comune capoluogo, capofila dell’Oga, e la società Nubile che gestisce sia il sito della discarica che quello dell’impianto di Cdr. Battaglia che finirà in Tribunale.

Tra i due litiganti, c’è da registrare, sempre sull’onda dell’intervento della Procura datato martedì 22 settembre,  il sopralluogo dei funzionari dell’Arpa in via per Pandi, dove si trova l’impianto per la produzione di combustibile da rifiuto. La visita è stata disposta giovedì 24 settembre dal responsabile degli uffici di Brindisi, Anna Maria D’Agnano, fra i sette destinatari degli avvisi di conclusione indagine su Autigno, discarica sotto sequestro dal 5 maggio scorso, per inquinamento: il pubblico ministero Valeria Farina Valaori ha ipotizzato l’omissione d’atti d’ufficio perché pur essendo a conoscenza del superamento delle soglie di contaminazione e quindi del livello di inquinamento della falda acquifera, non avrebbe posto in essere le condotte necessarie alla tutela della salute, della sanità e della sicurezza. La stessa contestazione è stata mossa nei confronti dei dirigenti del settore Ecologia del Comune di Brindisi, Fabio Lacinio, Pietro Cafaro e Francesco Di Leverano (gli ultimi due hanno ricoperto negli anni passato il ruolo di vertice), nonché nei confronti del responsabile dell’ufficio Ambiente della Provincia, Pasquale Epifani. 

Omissione, perché pubblici ufficiali, anche per l’amministratore unico della Nubile, Luca Screti, già indagato in questo filone per presunte violazioni delle prescrizioni contenute nell’Aia (l’autorizzazione integrata ambientale). E per il direttore della società, Giuseppe Masillo.nubile diffida il comunew-2

Il sopralluogo per mano dell’Arpa è stato svolto per verificarne la compatibilità ambientale dell’impianto. E questa sarebbe una circostanza “inedita” per chi sostiene di aver memoria degli accertamenti eseguiti nel sito: si tratterebbe della prima visita dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente che, in ordine di tempo, arriva a distanza di un mese da quelle della Asl, dello Spesal e dei vigili del fuoco, in conseguenza delle quali venne sospeso il certificato antincendio per la presenza massiccia di rifiuti, tale da innalzare il rischio di focolai al di sopra del limite massimo consentito nell’autorizzazione all’esercizio (a destra, la lettera di diffida che Nubile ha indirizzato al Comune).

Inedito o meno, il sopralluogo ha portato i funzionari a ritenere necessario intervenire sotto forma di osservazioni sul funzionamento dell’impianto di trattamento delle acque meteoriche di piazzale che dovrebbero essere consegnate nei prossimi giorni. Dalla società, in ogni caso, è stata garantita la massima disponibilità a mettere a disposizione tutta la documentazione.

Non sembrano, invece, esserci più i margini per un dialogo tra la ditta e gli Enti pubblici, tenuto conto di quanto è avvenuto sempre sulla scia della notifica degli avvisi firmati dal pm: in ordine di tempo è successo che la società Nubile, peraltro indagata come responsabile civile, abbia messo in moto i suoi legali lo stesso giorno in cui Screti e gli altri hanno ricevuto comunicazione della chiusura dell’inchiesta su Autigno e il risultato è stata una lettera che vale almeno 40 milioni di euro a titolo di danno.

“Siamo a contestare l’illegittimità e la illiceità del comportamento di codeste amministrazioni che hanno posto in gara, aggiudicato, concesso/volturato le autorizzazioni per l’esercizio della discarica pubblica di contrada Autigno che, si scopre oggi, con la notificazione dell’avviso di conclusione delle indagini effettuato dalla Procura di Brindisi, non poteva essere esercitata”, hanno scritto gli avvocati Alberto Maria Durante ed Enrico Pellegrini al Comune, alla Provincia, alla Regione e all’Oga.

“La Nubile srl confidando nella legittimità dell’operato di codeste Amministrazioni e nella legittimità dei relativi provvedimenti amministrativi, ha preso in carico la discarica e ha effettuato gli ingentissimi investimenti ordinati dalla Pa. In particolare – si legge – la messa in gara della discarica e la volturazione dell’Aia con le attuali matrici ambientali, immutate sin dal 2000, hanno fatto ritenere alla nostra assistita di poter legittimamente gestire la discarica secondo quanto previsto nel contratto d’appalto”.

“Tuttavia, allo stato, secondo la magistratura penale e la secondo la Regione (che, seppur tardivamente ha revocato l’Aia), la discarica non poteva essere posta in gara. Per tale motivo, la nostra assistita ha titolo e diritto per chiedere e ottenere dinanzi alla competente magistratura il giusto ristoro dei danni subiti e subendi che, sin da ora, prudenzialmente si quantificano in almeno 40 milioni di euro”.

Tre giorni dopo, il Comune di Brindisi ha presentato agli altri dell’Oga, riuniti dal prefetto, le sue conclusioni sui rapporti con Nubile, affidate a una lettera scritta dai dirigenti dell’Oga, tra cui Lacinio, indagato per la discarica, secondo cui non ci sono i presupposti per una prosecuzione perché diverse e reiterate sono le inadempienze della società sia sul fronte discarica che su quello impianto Cdr, per cui non è possibile fare altro che risolvere il contratto, incassare la fidejussione e cercare un altro gestore per i due siti.

Non è finita. Perché resta da capire a quali conclusioni siano arrivati gli agenti della Digos che su delega della Procura hanno acquisito tutta la documentazione relativi ai lavori sull’impianto di Cdr, tra missive spedite tra le due parti, Comune e Nubile, e fatture emesse anche da ditte appaltatrici.

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