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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Comune, spuntano due debiti fuori bilancio per 27mila euro

Arrivano dal passato debiti per quasi 27mila euro che pesano sulle casse del Comune di Brindisi: in qualità di creditori, in attesa di ottenere il pagamento, ci sono il Teatro Pubblico Pugliese per 17.246,08 euro a titolo di quota associativa per il 2012 e la società Tecnomare Srl per 9.548,15

BRINDISI – Arrivano dal passato debiti per quasi 27mila euro che pesano sulle casse del Comune di Brindisi: in qualità di creditori, in attesa di ottenere il pagamento, ci sono il Teatro Pubblico Pugliese per 17.246,08 euro a titolo di quota associativa per il 2012 e la società Tecnomare Srl per 9.548,15 come indennizzo per aver svolto attività subacquee sulla base di una delibera di giunta che risale niente di meno che al 1989.

L’uno e l’altro sono stati qualificati a tutti gli effetti come debiti fuori bilancio, così definiti proprio perché derivano da precedenti gestioni. Debiti rispetto ai quali l’amministrazione nulla può obiettare trattandosi di importi diventati liquidi ed esigibili da parte di chi si è presentato a palazzo di città per incassare. E infatti gli uffici comunali ne hanno preso atto.

Così ha fatto il settore Cultura che ha riconosciuto il credito vantato dal Teatro Pubblico Pugliese, ente di promozione delle attività teatrali che ha sede a Bari, del quale l’amministrazione cittadina è socia e in quanto tale obbligata a versare la quota ogni anno. L’adesione è stata decisa nel 1998, con una delibera adottata dal consiglio comunale il 17 febbraio, in forza della quale l’obbligo attiene al pagamento di una “adesione pari a 0,16 euro per abitante, secondo i dati rilevati dall’ultimo censimento”, come “corrispettivo di specifici servizi prestati ed è pertanto assoggetta all’Iva”. 

Qual è la ragione del debito? Risposta, direttamente da palazzo di città: “La fattura del Teatro Pubblico Pugliese non risulta pervenuta all’ente”. In altri termini, il Comune sostiene di non aver ricevuto la richiesta di pagamento della quota per il 2012, circostanza sulla quale nulla di dice nella scheda riassuntiva presentata al settore Servizi finanziari per il riconoscimento della somma come debito fuori bilancio.

Si sa, invece, che “l’ente ha beneficiato, in quanto socio, dei servizi del Consorzio per la programmazione e la realizzazione degli spettacoli della stagione teatrale 2012-2013, come attestato dalla determinazione dell’ufficio di gabinetto del 3 ottobre 2014”. Caso chiuso, insomma. Bisogna pagare, punto e basta. Quanto? L’importo è pari a 17.246,08 , più esattamente, 14.252,96 più iva al 21 per cento pari a 2.993,12.

Debito certo è anche quello maturato nei confronti della srl Tecnomare, ma in tal caso la situazione è più complessa ed è anche più lontana nel tempo, perché si riferisce a un indennizzo che il Tribunale di Brindisi ha riconosciuto al privato come “indebito arricchimento” del Comune. C’è stata una sentenza pronunciata da un giudice onorario, su richiesta dell’avvocato Giacomo Greco, nel frattempo passata in giudicato, vale a dire diventata definitiva.

L’atto di citazione risale al 2008, oggetto del contendere tra le due parti è stato “un rapporto di collaborazione per escursioni subacquee” stabilito 26 anni addietro, con delibera della giunta comunale, adottata il 12 maggio 1989. L’esecutivo approvò  la proposta formulata dalla Tecnomare di “organizzare escursioni nei fondali brindisini in favore di turisti e residenti per un totale di dieci, a fronte di un costo di un milione di lire ciascuna”, precisando che l’amministrazione avrebbe pagato il corrispettivo “con successivo atto deliberativo e previo accertamento dell’assessorato allo Sport”.

Cos’è successo, allora? E’ accaduto che l’allora operante Comitato regionale di controllo (Coreco) annullò quella delibera “per vizi di legittimità”, di conseguenza la società impugnò quel provvedimento dinanzi al Tar di Lecce e presentò anche istanza in Tribunale, sezione civile, per ottenere il corrispettivo per prestazioni svolte dall’8 luglio 1989 sino al 6 agosto successivo. Da un lato il Tribunale “rigettava la domanda”, dall’altro il Tar “annullava il provvedimento del Coreco”.

Conclusione: per il giudice onorario che si è pronunciato il 15 aprile 2015, l’istanza della Tecnomare va “parzialmente accolta”, nel senso che va riconosciuto l’indennizzo, senza il riconoscimento degli interessi. “Il pagamento deve avvenire con urgenza”, si legge nella scheda riepilogativa. “La sentenza è esecutiva”.

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