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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Aggressione all'urologo, scatta una indagine interna sulla security al "Perrino"

BRINDISI – Scatta una indagine interna nell’ospedale Perrino, dopo l’aggressione all’urologo Salvatore Brigante, avvenuta sabato mattina all’interno del reparto. A disporla la direzione generale della Asl di Brindisi dopo da una richiesta urgente dell'Ordine dei medici, in merito alla necessità di opportuni riscontri su quanto avvenuto al professionista – nonché consigliere comunale e capogruppo del Pd - Salvatore Brigante. Al centro dell’indagine il servizio di sorveglianza all'interno del nosocomio e quali i criteri che vengono adottati per l'accesso alle strutture sanitarie.

BRINDISI – Scatta una indagine interna nell’ospedale Perrino, dopo l’aggressione all’urologo Salvatore Brigante, avvenuta sabato mattina all’interno del reparto. A disporla la direzione generale della Asl di Brindisi dopo da una richiesta urgente dell'Ordine dei medici, in merito alla necessità di opportuni  riscontri su quanto avvenuto al professionista – nonché consigliere comunale e capogruppo del Pd - Salvatore Brigante. Al centro dell’indagine il servizio di sorveglianza all'interno del nosocomio e quali i criteri che vengono adottati per l'accesso alle strutture sanitarie.

L'aggressione al medico brindisino proprio all'interno dell'ospedale, ha messo a nudo un problema quotidiano con cui si misurano tutti i medici: la difficoltà di portare a termine il loro lavoro senza correre quotidianamente il rischio di essere malmenati da questo o quel parente di un paziente. A disporre l’inchiesta interna lo stesso presidente dell'Ordine dei medici – e direttore sanitario - Emanuele Vinci che sottolinea come spesso in ospedale si introducono persone al di fuori degli orari di visita e senza richiesta di prestazioni mediche proprio come nel caso di sabato, sfociato poi nell’aggressione all’urologo Salvatore Brigante.

Un giovane tra i 25 ei 30 anni, capelli corti neri, giubbotto nero e jeans, che dopo aver chiesto un’ecografia al seno per la madre ad un urologo (un po’ come chiedere al sarto di fare il lavoro del calzolaio) lo stende con due pugni perché non ha ottenuto soddisfazione. E non aveva nemmeno prenotato una visita. L’aggressione a Brigante è stata quindi occasione per la Asl di rimettere ordine sulla questione della sicurezza, così come caldeggiato anche in un documento sottoscritto sabato stesso, subito dopo il fatto, dai consiglieri del Pd Vincenzo Albano, Oreste Bianco, Luciano Loiacono e Antonio Monetti.

Ora la Asl vuole andare a fondo e cercare di mettere un freno ai pestaggi, ai furti negli armadietti di medici e personale, agli atti vandalici di chi non ha rispetto non solo per i medici, ma nemmeno per le strutture pubbliche, che come tali sono di tutti.

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