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Cronaca

Ai domiciliari con 10 mila euro nascosti in casa: arrestato

OSTUNI - Saluta i domiciliari e ritorna in carcere. Di nuovo nei guai il pregiudicato ostunese Paolo Punzi, finito in manette nella serata di ieri in esecuzione dell’ordinanza di sostituzione della misura degli arresti domiciliari con quella della custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip del Tribunale di Brindisi, Alcide Maritati, per inosservanza degli obblighi di legge. Il provvedimento restrittivo è giunto peraltro a margine di una perquisizione domiciliare eseguita dagli agenti del Commissariato di polizia di Ostuni. Nel corso di tale attività, è stata rinvenuta e sottoposta a sequestro una cospicua quantità di documenti ed oggetti ritenuti di forte interesse investigativo, nonché un consistente numero di banconote di grosso e vario taglio, abilmente occultate all’interno della tasca di un giubbotto invernale custodito nell’armadio della camera da letto matrimoniale. Denaro in contanti per complessivi 10.000 euro.

OSTUNI - Saluta i domiciliari e ritorna in carcere. Di nuovo nei guai il pregiudicato ostunese Paolo Punzi, finito in manette nella serata di ieri in esecuzione dell’ordinanza di sostituzione della misura degli arresti domiciliari con quella della custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip del Tribunale di Brindisi, Alcide Maritati, per inosservanza degli obblighi di legge. Il provvedimento restrittivo è giunto peraltro a margine di una perquisizione domiciliare eseguita dagli agenti del Commissariato di polizia di Ostuni. Nel corso di tale attività, è stata rinvenuta e sottoposta a sequestro una cospicua quantità di documenti ed oggetti ritenuti di forte interesse investigativo, nonché un consistente numero di banconote di grosso e vario taglio, abilmente occultate all’interno della tasca di un giubbotto invernale custodito nell’armadio della camera da letto matrimoniale. Denaro in contanti per complessivi 10.000 euro.

Di fronte alla richiesta di chiarimenti da parte degli inquirenti, Punzi non sarebbe stato in grado di chiarire la provenienza di tale somma. Ma era solo l’inizio della farsa. A seguito del rinvenimento dei soldi dall’odore sospetto, stante la confusione determinatasi e per non compromettere l’esecuzione dell’ordinanza che avrebbe portato all’arresto di Punzi e la sua traduzione presso la Casa Circondariale di Brindisi, gli agenti avrebbero consentito al pregiudicato di mantenere il possesso momentaneo dell’ingente somma di danaro sino al conteggio del malloppo, che sarebbe dovuto avvenire qualche minuto dopo, presso gli Uffici del Commissariato.

E qui, la sceneggiata. Punzi avrebbe finto di accusare un malore, chiedendo di usufruire dei Servizi igienici. Una volta in bagno avrebbe azionato lo sciacquone del water, dichiarando candidamente ai poliziotti di aver provveduto egli stesso a sbarazzarsi dei soldi attraverso lo scarico del bagno. Per appurare la veridicità di tale circostanza si è reso necessario anche l’intervento di un idraulico. Ma del denaro non v’era traccia.

Così la polizia è tornata presso la dimora di Punzi (una villetta di proprietà del Comune concessa in uso alla moglie del pregiudicato, F. P.). A seguito di tale ulteriore perquisizione, gli agenti rinvenivano e sequestravano, stavolta definitivamente, le banconote galeotte, che il pregiudicato, in realtà – sostengono gli inquirenti - aveva abilmente consegnato a sua moglie, la quale, immediatamente, aveva provveduto a dividere la somma in due tranche occultandole in mobili e nel frigo.

In buona sostanza, è stato appurato che l’espediente escogitato da Punzi (ossia la messinscena del malessere in Commissariato  e l’annunciata falsa distruzione del denaro nel water), altro non era se non una messinscena finalizzata ad evitare il sequestro della grossa somma di danaro del quale, come detto, non aveva saputo dare contezza circa la provenienza.

Al vaglio degli inquirenti, intanto, anche la posizione della moglie, nei guai per favoreggiamento. Concluse le formalità di rito, il pregiudicato ostunese è stato associato alla Casa Circondariale di Brindisi, a disposizione dell’Autorità giudiziaria. Punzi era già stato arrestato nel luglio scorso, perché ritenuto responsabile di detenzione, a fini di spaccio, di sostanze stupefacenti, violenza e resistenza a Pubblico ufficiale, lesioni personali aggravate. In quella circostanza furono rinvenute nella sua abitazione e poste sotto sequestro diverse dosi di hashish e eroina, nonché 3.000 euro in contanti.

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