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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Ai domiciliari, ma su Facebook

BRINDISI - Era ai domiciliari, ma si era messo comodo: hascisc, personal computer in connessione permanente su Facebook, ed energia elettrica gratis tramite un collegamento abusivo. E' stato, così, nuovamente arrestato il brindisino Davide Tramacere di 29 anni, che non voleva perdere i contatti col mondo secondo il suo motto "vivi la vita minuto per minuto": l'ha scritto sul suo social network preferito, dove campeggia il personaggio di un notissimo cartoon. Lupin, ovviamente.

BRINDISI - Era ai domiciliari, ma si era messo comodo: hascisc, personal computer in connessione permanente su Facebook, ed energia elettrica gratis tramite un collegamento abusivo. E' stato, così, nuovamente arrestato il brindisino Davide Tramacere di 29 anni, che non voleva perdere i contatti col mondo secondo il suo motto "vivi la vita minuto per minuto": l'ha scritto sul suo social network preferito, dove campeggia il personaggio di un notissimo cartoon. Lupin, ovviamente.

Tramacere è stato sorpreso da un controllo delle volanti, che nel corso della notte, con cinque pattuglia in azione simultanea, hanno effettuato controlli presso personaggi sospetti, alla ricerca di armi, droga e indizi sul giro delle rapine. Tramacere, essenso ai domiciliari, era soggetto a controlli di routine, ma evidentemente non si aspettava l'arrivo della polizia a quell'ora.

L'abitazione è stata perquisita a fondo, è stato trovato dell'hascisc, è stata scoperto che tutta l'abitazione era alimentata da energia elettrica fornita da un collegamento abusivo, e non ultimo il fatto che Tramacere fosse impegnato sino a pochi secondi prima in un collegamento Facebook con altre persone, possibilità a lui vietata dalle misure restrittive cui era sottoposto.

Davide Tramacere in carcere ci era finito due volte dal 2010 ad oggi, partendo comunque nel 2010 da un'altra detenzione ai domiciliari. Era incappato nell'operazione Terra Bruciata (quella della banda di Sandro Antonino, "ci siamo mangiati Brindisi, cumpà") e poi sempre a cura della Squadra mobile nell'operazione Wide Pushing, due indagini che spaziavano dalle rapine, ai furti, alle estorsioni allo spaccio.

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