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Aiace ‘non ricorda’, legale chiede perizia

BRINDISI - Ha detto qualcosa, non si è avvalso della facoltà di non rispondere ma è apparso “in stato confusionale”. Ha consegnato al giudice una serie di “non ricordo”, sì da indurre l’avvocato difensore, Ladislao Massari, a chiedere una perizia per accertarne le condizioni di salute.

BRINDISI - Ha detto qualcosa, non si è avvalso della facoltà di non rispondere ma è apparso “in stato confusionale”.  Ha consegnato al giudice una serie di “non ricordo”, sì da indurre l’avvocato difensore, Ladislao Massari, a chiedere una perizia per accertarne le condizioni di salute. Aiace, al secolo Giuseppe Giordano, 42 anni, esponente della Scu arrestato dopo più di quattro mesi di latitanza a Manduria, è stato sottoposto a interrogatorio di convalida dell’arresto (per tentato omicidio e resistenza a pubblico ufficiale) la mattina di Pasqua nel carcere di Taranto.

L’uomo, di San Pietro Vernotico, fuggiva inoltre da una sentenza definitiva a 30 anni per l’omicidio di Santino Vantaggiato. A quanto pare egli faceva parte del gruppo di fuoco di Vito Di Emidio e insieme a Lorenzo De Giorgi firmò il delitto del settembre 1998, a Bar (Montenegro), delitto ascoltato in diretta dalla polizia a Brindisi.

Giordano era armato quando, venerdì sera, è stato fermato dai carabinieri del Norm della compagnia di Manduria, nei pressi di una casa cantoniera. Era armato, aveva con sé una Beretta calibro 9x21, rubata in un maxi furto compiuto nell’agosto scorso all’interno di un’armeria di piazza Sapri, rione Santa Chiara di Brindisi.

Era in compagnia di un’altra persona, Giuseppe Iunco, 47enne di Erchie che è stato arrestato per favoreggiamento personale. Per entrambi l’arresto è stato convalidato, per Aiace naturalmente solo per quel che concerne i fatti più recenti, perché sui 30anni di pena da scontare per l’omicidio Vantaggiato c’è una sentenza passata in giudicato e quindi non vi sono altri verdetti da attendere.

Per la difesa le condizioni di salute di Giordanno vanno accertate da specialisti perché potrebbero rivelarsi incompatibili con il regime detentivo che è stato disposto. In seguito potrebbe essere presentata istanza di attenuazione della misura. Quanto alle ‘coperture’ e al ruolo di Aiace nell’organigramma delle associazioni criminali indigene, sono in corso indagini. Anche per comprendere, da quella Beretta calibro 9x21, che fine abbiano fatto le armi rubate la scorsa estate.

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