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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Via Appia

Alberghiero ancora nel mirino della mala: furto di rame dai pannelli fotovoltaici

C'è una scuola nel mirino della malavita. E' l'istituto Alberghiero Sandro Pertini di Brindisi. Dopo l'incendio doloso al generatore subito la notte fra domenica e lunedì, l'edificio situato all'interno del parco Cesare Braico di via Appia ha subito anche il furto dei cavi di rame collegati ai pannelli fotovoltaici installati sul tetto

BRINDISI - C’è una scuola nel mirino della malavita. E’ l’istituto Alberghiero Sandro Pertini di Brindisi. Dopo l’incendio doloso al generatore subito la notte fra domenica e lunedì, l'edificio situato all’interno del parco Cesare Braico di via Appia ha subito anche il furto dei cavi di rame collegati ai pannelli fotovoltaici installati sul tetto. Un’ulteriore mazzata per la scuola, che non potrà riaprire i battenti prima di lunedì prossimo (20 aprile). La notizia del furto è stata resa di pubblico dominio dal preside Luigi Melpignano, attraverso un comunicato stampa diramato in mattinata.

Nella nota si fa riferimento al “danneggiamento ai pannelli fotovoltaici posizionati sul terrazzo e la sottrazione di tutti i cavi di cavi di rame”. Un fatto che “evidenzia, in maniera inequivocabile – afferma il preside -  qualora ce ne fosse stato bisogno, il possibile collegamento con il gravissimo evento verificatosi nei giorni scorsi che ha comportato, come noto, l’incendio del vano del generatore elettrico e la negazione del diritto allo studio degli alunni ad opera di ignoti che hanno agito certamente indisturbati”.

Non c’era lo zampino di qualche ragazzino, dunque, dietro al raid incendiario ai danni del vano sul retro che ospitava i contatori di energia elettrica. E’ evidente, a questo punto, che ad agire sia stata una banda di professionisti del crimine, servitasi di un veicolo a motore per entrare nel parco e sradicare la grata di ferro della finestra.

Proprio l’ubicazione in un’area aperta al pubblico si sta rivelando il tallone di Achille dell’Alberghiero. “La scuola – spiega il vicepreside Teodoro Bistanti – si trova all’interno di un parco in cui tutti possono accedere. Di conseguenza ci sono persone che vengono solo per correre. Altre che lo fanno solo per delinquere”.

La scuola è sprovvista di telecamere. Chiunque può percorrere la scala antincendio. Come dimostrato da altri furti verificatisi in passato (fra cui quello della statua di bronzo dello scultore Cosimo Giuliano che si trovava vicino agli uffici di presidenza, avvenuto la notte fra il 19 e il 20 gennaio 2014), è totalmente indifesa. Un bersaglio fin troppo abbordabile per ladri e teppisti, che in questi anni l'hanno messo in ginocchio.

E a pagare le conseguenze di questa situazione, purtroppo, sono circa 1300 studenti che da lunedì scorso non possono entrare a scuola. E poi ovviamente c’è il danno economico che grava sulle spalle della Provincia, che oltre a dover spendere decine di migliaia di euro per ripristinare l’impianto elettrico, adesso dovrà mettere mano al portafogli anche per riparare i pannelli fotovoltaici. 

Il preside, non a caso, rimarca “l’assenza di qualsivoglia vigilanza e controllo del Parco pubblico “Braico” peraltro aperto senza alcuna limitazione oraria”.

“Piace altresì evidenziare  - prosegue il preside Melpignano - che nonostante l’Istituzione, in questi giorni, sia ‘ferita’ continua in maniera incessante con la sua attività rivolta ai propri studenti e al territorio attraverso l’organizzazione della formazione “Erasmus Plus” indirizzata a tutte le scuole della Provincia, l’adesione ai bandi finanziati dalla Regione per l’alternanza scuola-lavoro e tanto altro”. 

“Saranno realizzati incontri di riflessione sull’accaduto e un cortometraggio, realizzato dagli studenti – conclude il preside - partendo dalle immagini della turpe devastazione del locale in cui era presente il generatore”.

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