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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Casa allagata, Comune e costruttore condannati a risarcire 15mila euro

La sentenza del Tribunale a distanza di 12 anni dall’alluvione: “Omessa manutenzione del canale pluviale”. L’amministrazione ricorre in Appello: “Pronuncia dei giudici ingiusta”

BRINDISI – L’alluvione nel 2004, dodici anni dopo invece la sentenza con cui il Tribunale ha condannato il Comune di Brindisi e l’impresa costruttrice a pagare 15mila euro, a titolo di risarcimento per i  danni legati all’allagamento, denunciati dal proprietario di un’abitazione. La storia è tutta brindisina: di Brindisi città è il proprietario dell’immobile che ha deciso di portare davanti ai giudici l’amministrazione comunale, risiede nel rione Cappuccini, zona colpita – sentenza alla mano – da “violenti fenomeni temporaleschi”, e ha sede nel capoluogo anche la ditta che ha costruito la palazzina.

Cosa successe? Che il proprietario di un’abitazione al pian terreno e di un garage lamentò di aver subito gravi danni in conseguenza alle forti piogge del 26 luglio 2004 e del 4 agosto successivo. Risale all’8 marzo dell’anno successivo l’atto di citazione nei confronti del “Comune di Brindisi, dell’impresa di costruzioni e dell’Acquedotto Pugliese per il risarcimento dei danni alla struttura e ai beni mobili, quantificati in 11.600 euro, oltre a rivalutazione e interessi legali”.

Secondo l’avvocato che ha rappresentato il proprietario, gli “allagamenti furono causati dal pessimo sistema di deflusso delle acque pluviali sia all’interno dell’immobile, sia all’esterno sulla pubblica via”. A suo parere la responsabilità andava imputata in capo alla ditta “quale impresa di costruzione anche di tal sistema di deflusso nonché all’Aqp e al Comune, in concorso tra di loro”.

Il Comune si è costituito in giudizio con i propri legali, Francesco Trane e Monica Canepa, eccependo in via preliminare il difetto di giurisdizione perché la materia sarebbe stata di competenza del Tribunale regionale delle Acque quanto al merito, nessuna responsabilità del Comune di Brindisi tenuto conto del fatto che gli eventi erano di “natura imprevedibile ed eccezionale”.

Tanto il costruttore che l’Acquedotto si sono costituiti nel processo: il giudice civile ha accertato e “dichiarato la responsabilità dell’amministrazione comunale di Brindisi e dell’impresa, in solido tra di loro” e ha condannato al pagamento della somma complessiva pari a 15.251 euro e 42 centesimi, oltre agli interessi legali, più 2.700 euro di spese legali. Per il Comune quella sentenza è “ingiusta” e per questo è stato deciso di promuovere appello. Tanto ha deciso la giunta nei giorni scorsi.

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