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Cronaca Torre Santa Susanna

Non accetta la separazione: percosse e minacce alla ex moglie

Emessa un'ordinanza di allontanamento dalla casa familiare a carico di un uomo affetto da ludopatia. La donna gli aveva già dato una seconda chance

TORRE SANTA SUSANNA – Affetto da ludopatia, non accettava la fine della relazione con la sua ex moglie, che gli aveva già dato una seconda chance dopo una prima separazione legale. I carabinieri della stazione di Torre Santa Susanna hanno notificato a un 54enne del posto un’ordinanza applicativa della misura coercitiva personale dell’allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinarsi ai luoghi frequentati dalla persona offesa. L’uomo avrebbe in diverse occasioni percosso, minacciato e oltraggiato la ex con frasi offensive, facendola sprofondare in un lungo incubo.

La coppia si era separata nel 2010 a causa del vizio del gioco del marito, che aveva speso gran parte del patrimonio familiare. Dopo circa un anno i due si riconciliarono e il 54enne iniziò un’attività lavorativa che lo portava a frequenti trasferte anche all’estero, ritornando definitivamente a casa nell’autunno del 2018. Il vizio della ludopatia, però, era tutt’altro che debellato. Stanca dei soldi sperperati dal marito nelle sale giochi, la donna ha chiesto nuovamente la separazione.

Questo ha mandato su tutte le furie il 54enne, che per molto tempo ha vessato la malcapitata con insulti, nonché minacce quotidiane di farle del male e di bruciarle l’abitazione, profferendo nei suoi confronti frasi altamente lesive dell’onore e della reputazione. In una circostanza l’ha percossa, con uno schiaffo, costringendola anche a rimanere fuori di casa. In altra occasione ha sfondato con un calcio la porta della camera da letto della donna e dopo averle afferrato il suo telefonino lo ha lanciato sul pavimento facendolo a pezzi, tali eventi si sono verificati dal novembre 2018. 

Quanto patito dalla donna in parte registrato e ripreso pertanto ampiamente documentato, è di una gravità tale da averle determinato uno stato di disagio, e di sofferenza fisica e morale nonché di prostrazione, incompatibile con le normali condizioni di vita di un essere umano. Da quanto accaduto emerge pertanto il concreto pericolo di reiterazione, da parte dell’uomo, delle sue condotte criminose che denotano un’ostinazione nel porre in essere una sistematica attività di minaccia, persecuzione e vessazione che lasciano presagire conseguenze più gravi. 

Pertanto il giudice, sulla scorta degli elementi emersi, al fine di scongiurare la reiterazione delle medesime condotte, ha emesso la misura coercitiva personale dell’allontanamento dalla casa familiare con il divieto di avvicinamento ai luoghi abitualmente frequentati dalla persona offesa, prescrivendo all’indagato di mantenersi ad una distanza non inferiore ai 300 metri dalla donna, e con l’ulteriore  precisazione di non comunicare attraverso qualsiasi mezzo neppure  in forma scritta o a mezzo del telefono o della rete internet.

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