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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Cilllarese: bruciati almeno 30 ettari di vegetazione. "Lutto per i brindisini"

Lo spaventoso incendio che ha investito l'invaso è stato spento intorno alle ore 19, dopo nove ore di lotta. Nessun dubbio sull'origine dolosa del rogo, sviluppatosi su almeno tre fronti. Indagano i carabinieri forestali. Il presidente del consorzio Asi: "E' terribile"

BRINDISI - Dopo oltre 9 ore di battaglia, intorno alle ore 19,30, i vigili del fuoco con l’ausilio di un paio di aerei firebox, sono riusciti a spegnere (ad eccezione di qualche focolaio di modesta entità) l’incendio che ha devastato l’invaso del Cillarese. Le fiamme hanno incenerito almeno 30 ettari di terreno, fra canneti, vegetazione, alberi e una pinetina che circonda la masseria Cillarese, i cui ospiti sono stati evacuati intorno alle ore 11. Ma solo nella giornata di domani si potrà fare una stima esatta dei danni.

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IL VIDEO DELLO SPAVENTOSO INCENDIO

Non ci sono dubbi sull’origine dolosa dell’incendio. Come accertato dai carabinieri forestali di Brindisi al comando del colonnello Ruggiero Capone, il primo focolaio, sviluppatosi intorno alle ore 10,20 nei pressi della masseria, è stato seguito da almeno un altro paio di fronti individuati fino alle ore 13. Tre pattuglie dei Forestali hanno monitorato costantemente la situazione, occupandosi anche della gestione della viabilità. Praticamente tutte le squadre della caserma dei vigili del fuoco di via Nicola Brandi sono state impegnate nelle difficilissimi operazioni di spegnimento. In tarda mattinata è stato chiesto alla Regione Puglia il supporto aereo. Poco dopo, due firebox hanno iniziato a sorvolare l’invaso, riversando enormi carichi d’acqua. Un'autobotte ha stazionato nel parcheggio del centro commerciale Ipercoop Le Colonne per rifornire i mezzi antincendio. 

Le foto del vasto incendio intorno a Masseria Cillarese

Già nella mattinata di domani i forestali torneranno sui punti dai quali sono partiti i vari fronti, per far luce sull’origine della combustione e Mimmo Bianco-2quindi anche sul movente dell’atto doloso, sul quale, appunto, non si nutrono dubbi. Da quanto appreso, si tende ad escludere l’ipotesi che tutto sia partito dall’incendio di rifiuti: fenomeno purtroppo diffuso in provincia di Brindisi. Qualcuno, per ragioni da accertare, ha volutamente scatenato l'inferno. 

Il presidente del consorzio Asi, ente di gestione dell'invaso, Domenico Bianco, è stato aggiornato in tempo reale dal personale dell'invaso, che ha fornito un preziosissimo supporto ai pompieri.  “Il sistema antincendio – dichiara a BrindisiReport Domenico Bianco – ha funzionato alla perfezione. Da poco avevamo fatto una serie di interventi di manutenzione preventiva. L’area dell’invaso era pulita, ad eccezione di qualche pezzettino inaccessibile, vicino alla scarpata. Ma nonostante lo stato di perfetta manutenzione, l’incendio è stato di vaste dimensioni”.

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L’invaso sorge su un’area paludosa che venne bonificata nel 1980. La zona, grazie alla realizzazione di una diga, è stata trasformata in un bacino idrico per fornire acqua alle industrie locali. Nel giro di pochi anni dalla realizzazione del bacino, l’invaso è diventato un habitat naturale per varie specie di uccelli acquatici e meta per numerosi uccelli migratori. Almeno 30 dei 170 ettari sui cui si estende l’area sono stati inceneriti, oltre a una parte di recinzione.

“E’ un lutto – dichiara ancora Domenico Bianco – per tutti i brindisini. Quanto accaduto è terribile, se si considera che proprio in questi giorni stavamo valutando la riqualificazione del Cillarese attraverso dei progetti che lo rendessero sempre più fruibile per i cittadini. Ora è da vedere se questi progetti potranno essere realizzati”.

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