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Cronaca

Appalti truccati alla Asl di Brindisi, via al processo bis per 33 imputati

Per l’accusa esisteva un’associazione: corruzione, falso e turbativa d’asta. L’azienda sanitaria parte civile chiede tre milioni. A giudizio anche un consigliere comunale di Fi. Nuovo troncone dopo l’inchiesta Virus che il 12 novembre 2012 portò agli arresti 22 brindisini

BRINDISI – Nuovo troncone processuale dopo l’inchiesta che sotto la voce Virus il 12 novembre 2012 portò agli arresti funzionari della Asl facendo venire a galla appalti ritenuti truccati per mano di chi apriva le buste: oggi prima udienza dibattimentale per 33 imputati, diversi dei quali rinviati al giudizio con l’accusa di aver fatto parte di  un’associazione per delinquere finalizzata al compimento di una serie di reati contro la Pubblica Amministrazione, corruzioni per atti contrari ai doversi d’ufficio, turbativa d’asta e falso in atto pubblico.

Il processo iniziato questa mattina riguarda i funzionari della Asl, in servizio presso l’Area tecnica: Nei confronti di tutti la Procura contesta la “costituzione, promozione e organizzazione” del sodalizio.

Sotto processo anche amministratori e legali rappresentanti di società finite sotto la lente di ingrandimento del pm Giuseppe De Nozza in relazione agli appalti aggiudicati a partire dal 2010.

Tra le gare finite nei capi d’imputazione ci sono quella per la ristrutturazione di alcuni locali dell’ex Di Summa per la realizzazione della Cittadella della Salute per 552.571,84 euro, per l’ampliamento dell’edificio adibito a radioterapia e adeguamento funzionale del centro grandi ustionati del Perrino per1.043.238. E ancora i lavori per ristrutturare il padiglione San Lorenzo per la realizzazione di ambulatori della medicina del territorio presso il vecchio Di Summa per 409.081 euro, per l’adeguamento del Melli di San Pietro Vernotico per 191.160 euro e per la fornitura di attrezzatura per il blocco operatorio e poi per la messa a norma della palazzina di via Taranto a Brindisi per 202.144. La Asl di Brindisi è parte civile con richiesta di risarcimento dei danni, pari a tre milioni di euro, all’esito del processo. Oggi l’Azienda ha chiesto la citazione del responsabile civile, sulla quale il Tribunale si pronuncerà la prossima udienza.

Per i difensori degli imputati, l’avvocato Vito Epifani, ha chiesto di riunire i tronconi per questione di continuità oggettiva trattandosi degli stessi capi di imputazione. Il pm ha ricordato la genesi del processo odierno che si inquadra come secondo troncone dopo quello scaturito dal giudizio immediato che ha riguardato quanti furono destinatari dell’ordinanza di custodia cautelare, tra carcere e domiciliari, mentre il terzo attiene agli imputati per i quali a gennaio è stata fissata l’udienza preliminare in relazione alla sola associazione dopo l’annullamento del decreto con il quale era stato disposto il giudizio.

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