rotate-mobile
Cronaca

Anche dopo l'inchiesta, il Comune si rivolge al Dog’s Village per custodire 35 cani

Confermato l’affidamento il giorno prima dell’inizio del processo in cui sono imputati i gestori della struttura privata: 6.600 euro per tre mesi. La Procura contesta lo smaltimento delle feci nella discarica dell’Amministrazione. L’Ente non si è costituito parte civile

BRINDISI – Il Comune di Brindisi ha confermato l’affidamento di 35 cani alla struttura privata Dog’s Village, la stessa che risulta coinvolta nel processo sullo smaltimento delle feci degli animali nella discarica Autigno di proprietà della stessa Amministrazione cittadina.

I vigili urbani e Fabio Lacinio all'esterno dell'impianto di biostabilizzazione-2La decisione è stata assunta, con determina, dal dirigente del settore Lavori Pubblici, Fabio Lacinio (in foto con i vigili urbani) il giorno prima rispetto all’avvio del processo incardinato dinanzi al Tribunale di Brindisi nel quale l’Ente non è presente in veste di parte civile.

Nel provvedimento sono stati ricordarti  motivi di “opportunità e di emergenza” e questo a “causa dell’impossibilità di ospitare i cani presso la struttura comunale di Brindisi (quella di contrada Santa Lucia, ndr) in quanto ha già raggiunto il limite massimo di presenze”.

In una situazione come questa, il responsabile del servizio per la gestione del canile pubblico, di proprietà dell’Amministrazione comunale di Brindisi, “ha contattato a mezzo fax Arjana Markisc, proprietaria del Dog’s Village”. Dagli atti risulta che la nota è stata spedita lo scorso 7 gennaio. Cosa ha chiesto il responsabile? Di “far conoscere la propria disponibilità ad accogliere per tre mesi, sino a marzo, 50 cani al massimo, presso la propria struttura, alle stesse condizioni praticate in passate”, vale a dire due euro oltre Iva al 22 per cento, al giorno, per ogni ospite, “nelle more della realizzazione dell’ampliamento del canile del Comune.

La risposta è arrivata il successivo 19, sempre via fax, alle condizioni indicate dal Comune. Di conseguenza, a Palazzo di città è stata impegnata la somma di 6.600 euro oltre Iva, per coprire il costo del servizio che sarà pagato non appena saranno recapitate le fatture.

Il procuratore capo Marco Dinapoli e il pm Valeria Farina ValaoriLa determina è del 28 gennaio, un giorno prima rispetto all’inizio del processo in cui la titolare del Dog’s Village è imputata, assieme ad altri, tra i quali Antonio Regoli in qualità di gestore del canile privato e l’imprenditore Luca Screti, che aveva in gestione la discarica di Autigno dove veniva smaltite le feci dei cani.

La Procura con il pm Valeria Farina Valaori (nella foto con il procuratore capo Marco Dinapoli) contesta nei confronti di Regoli-Markisc il falso materiale nella compilazione dei codici Cer di accompagnamento, il trasporto non autorizzato di rifiuti pericolosi e l’attività non autorizzata di gestione dei rifiuti e maltrattamento di animali.

Nel processo che da ieri è passato ad altro giudice rispetto a quello iniziale, si è costituita parte civile l’associazione Italia Nostra, mentre nessuna istanza è arrivata dall’Amministrazione comunale di Brindisi.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Anche dopo l'inchiesta, il Comune si rivolge al Dog’s Village per custodire 35 cani

BrindisiReport è in caricamento