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Cronaca

Continua il saccheggio ad Acque Chiare: invece della Befana, i ladri

Ladri con licenza di razzia al villaggio Acque Chiare, complesso sotto confisca e sotto il rischio continuo di degrado, furti e incendi, in attesa che si decida in via definitiva il suo destino

BRINDISI – Ladri con licenza di razzia al villaggio Acque Chiare, complesso sotto confisca e sotto il rischio continuo di degrado, furti e incendi, in attesa che si decida in via definitiva il suo destino, in uno senario in cui lungo la stessa costa brindisina si è permesso e risanato in passato ben altro. Ma così vanno le cose da queste parti: tutto ciò che non viene utilizzato, riconvertito, ridestinato, è esposto ad una triste sorte. Vedi la ex Base Usaf, dove è in salvo la parte rilevata da un’agenzia delle Nazioni Unite, mentre il resto è oggetto solo di “chiacchiere e tabacchiere di legno”, come si diceva una volta.

Questa volta, tornando all’ultima – in ordine cronologico – incursione ladresca ad Acque Chiare, sono state ben cinque le ville saccheggiate, tra le quali quella di un imprenditore inglese del settore alberghiero e di un imprenditore brindisino che opera nella zona industriale della città. Gli autori del furto in serie si sono portati via tutti gli elettrodomestici (televisori, frigoriferi, cucine, lavatrici) oltre ai mobili ritenuti più appetibili. Ovviamente, del tutto indisturbati.

In attesa della giustizia europea

Dalle ricostruzioni effettuate, i ladri sono entrati dal varco che si trova sul versante della zona alberghiera del villaggio confiscato, molto probabilmente con furgoni, carrelli e motocarri al seguito per portare via l’ingombrante refurtiva, che successivamente è stata probabilmente stoccata in un luogo isolato, prima di essere smistata. Il raid nelle ville si è verificato nella notte tra venerdì  5 e sabato 6 gennaio. Questo ha portato la Befana ai proprietari delle cinque ville.

Le diffide a Comune e Regione

Occorre ricordare che il custode giudiziale del complesso è sempre il Comune di Brindisi. E che nel marzo scorso i proprietari delle villette confiscate hanno inviato una nuova diffida a Comune di Brindisi e Regione Puglia, nell’ambito di una causa risarcitoria civile che ha come oggetto i danni già patiti e quelli futuri dal patrimonio immobiliare del villaggio-fantasma di Acque Chiare, in attesa della decisione della Corte di Giustizia europea di Strasburgo, il cui pronunciamento è atteso anche dalla Corte di Cassazione italiane che, nelle more, ha sospeso il procedimento penale.

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