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Cronaca

Processo su smaltimento ceneri Enel: l'udienza preliminare è da rifare

Il giudice Tea Verderosa ha accolto l'eccezione di nullità per vizio di forma sollevata dalle difese. Disposta la restituzione degli atti al gup del tribunale di Lecce

BRINDISI – L’udienza preliminare è da rifare. Si riavvolge il nastro del processo sul presunto impiego di ceneri della centrale Enel di Cerano per realizzare cemento. Il giudice Tea Verderosa, nel corso della prima udienza dibattimentale svoltasi oggi (giovedì 26 maggio) a Brindisi, ha accolto l’eccezione di nullità per vizio di forma sollevata dalle difese. Questo perché “una parte dell’udienza preliminare si è svolta senza la necessaria presenza delle parti con conseguente nullità assoluta ai sensi degli art. 178 lett c è 179, ritualmente eccepita dalle parti”. E’ stata dunque disposta la restituzione degli atti al Gup del tribunale di Lecce, per competenza distrettuale. 

Nel settembre 2017 l’indagine, ribattezzata Araba Fenice, sfociò in un provvedimento di sequestro disposto dal gip, su richiesta della Procura di Lecce, a carico della centrale termoelettrica Enel di Brindisi-Cerano e di alcuni impianti della Cementir Spa. Per Enel produzione fu disposto altresì un sequestro di liquidità pari a oltre mezzo miliardo di euro. Nell’agosto 2018 tale somma di denaro fu dissequestrata, sulla base di una perizia effettuata da consulenti nominati dal gip secondo i quali gli scarti non erano pericolosi, né tanto meno costituivano rifiuti smaltiti in violazione delle disposizioni di legge e potevano essere impiegati nella produzione di cemento. 

L’udienza preliminare del 22 ottobre 2021 si concluse con il rinvio a giudizio di 18 persone, oltre alle società Enel e Cementir (oggi Cemitaly Spa) per illecito amministrativo. La Cemitaly è difesa dall’avvocato Mario Guagliani. Enel Produzione è difesa dallo studio Severino di Roma. Nel collegio difensivo vi sono anche gli avvocati Davide De Giuseppe e Tommaso Marrazza. Oltre alla dichiarazione di nullità dell’udienza preliminare, il giudice ha escluso la costituzione di parte civile della Regione Puglia, rigettato la richiesta di esclusione della costituzione di parte civile del Comune di Brindisi e rigettato la richiesta di dichiarare la nullità delle contestazioni degli illeciti amministrativi. 
 

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