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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Appalti alla Asl: manette a Corso e altri 21

BRINDISI - Per le forniture, solo le ditte amiche. Dal 2006 al 2012, secondo gli investigatori, alla Asl di Brindisi si lavorava secondo un sistema di appalti truccati e mediante gestione "deviata" delle procedure di gara: se ne occupavano i dirigenti dell'Area tecnica della Asl di Brindisi, tra cui anche il capo dell'Utc, Vincenzo Corso.

BRINDISI - Per le forniture, solo le ditte amiche. Dal 2006 al 2012, secondo gli investigatori, alla Asl di Brindisi si lavorava secondo un sistema di appalti truccati e mediante gestione "deviata" delle procedure di gara: se ne occupavano i dirigenti dell'Area tecnica della Asl di Brindisi, tra cui anche il capo dell'Utc, Vincenzo Corso, che assegnavano gli incarichi per lo più alle stesse aziende: i militari del Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza e dei carabinieri del Nas di Taranto hanno eseguito stamani 22 ordinanze di custodia cautelare (uno dei destinatari nel frattempo è deceduto) a carico di cinque funzionari dei servizi tecnici dell'Azienda sanitaria locale oltre che rappresentanti di ditte private, molti dei quali imprenditori salentini.

L'inchiesta è stata coordinata dal procuratore aggiunto Nicolangelo Ghizzardi e dal pm Giuseppe De Nozza della Procura di Brindisi, le misure cautelari disposte dal gip Valerio Fracassi. Le ipotesi di reato contestate sono a vario titolo l'associazione per delinquere, turbativa d'asta, falso in atti pubblici, corruzione, frode in pubbliche forniture, violazione del segreto d'ufficio. I fatti contestati risalgono a un periodo compreso tra il 2006 e il 2012: sarebbero 61 le gare finite sotto la lente dei magistrati e degli investigatori, 19 di queste sono risultate irregolari.

Le indagini sono partite da singoli esposti o d'iniziativa su singole procedure. Sono state poi unificate, una volta accertato che non di un solo affidamento si trattava, ma di una abitudine protratta nel tempo. Secondo le risultanze investigative riportate nell'ordinanza di custodia cautelare, nella vicenda il dirigente Vincenzo Corso assumeva il ruolo di "regista".

 

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