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Cronaca

“Appalti truccati alla Asl”: assolti anche in Appello cinque ex manager

Il fatto non sussiste per Rodolfo Rollo, Enzo Mauro Albanese, Andrea Chiari, Ignazio Buonsanto e Alfredo Rampino. Anche il pg aveva chiesto l'assoluzione

BRINDISI – Assoluzione confermata dalla Corte d’Appello di Lecce per cinque ex manager della Asl di Brindisi, sotto processo a conclusione dell’inchiesta su alcuni appalti indetti dall’Azienda sanitaria, da quelli per la fornitura dei pannolini alla gestione informatica. Il fatto non sussiste per: Rodolfo Rollo, Enzo Mauro Albanese, Andrea Chiari, Ignazio Buonsanto e Alfredo Rampino.

La sentenza

Massimo Manfreda-2La pronuncia è della Corte salentina (presidente Lariccia, a latere Aliffi e Toni), ed è arrivata nella serata di ieri, in aderenza alla richiesta di formulata dallo stesso rappresentante della pubblica accusa, il procuratore generale Nicola D’Amato.

Il pubblico ministero titolare dell’inchiesta chiamata Virus, sulle gare ritenute truccate, in alcuni casi attraverso la manomissione delle buste, aveva impugnato la sentenza di assoluzione del Tribunale di Brindisi, con rito abbreviato, con riferimento al filone Bio.Sal Scarl per l’attività di supporto alla gestione dei flussi informatici dei centri di spesa e l’adeguamento del protocollo informatico aziendale. Il verdetto di primo grado era stato pronunciato l’11 gennaio 2018 dal giudice Giuseppe Biondi, con motivazioni contestuali.

La Corte ha concluso ribadendo l’assoluta estraneità ai fatti contestati nei confronti degli imputati, così come sostenuto sin dal primo momento dagli avvocati difensori Massimo Manfreda (nella foto accanto), Viviana Labruzzo e Giuseppe Rizzo.

Gli imputati e le contestazioni

Rodolfo Rollo, all’epoca dei fatti direttore generale della Asl di Brindisi, era imputato di abuso d’ufficio e turbativa d’asta, difeso dall’avvocato Massimo Manfreda: il pm De Nozza aveva chiesto sei mesi di reclusione, previo riconoscimento delle attenuanti generiche. Stessa pena era stata invocata per Andrea Chiari, Ignazio Buonsanto ed Enzo Mauro Albanese, tutti difesi dall’avvocato  Manfreda.

Rollo, nell’impostazione dell’accusa, sarebbe stato “istigatore e determinatore” assieme ad Alfredo Rampino, con il coinvolgimento di Buonsanto e Chiari, di irregolarità nella gara aggiudicata alla Bio.Sal Scarl per l’attività di supporto alla gestione dei flussi informatici dei centri di spesa e l’adeguamento del protocollo informatico aziendale. Accusa rivelatasi infondata.

Una udienza del processo Virus Asl-2Per Albanese e Chiari, inoltre, c’era la contestazione stata legata agli incarichi – rispettivamente - di “dirigente del servizio farmaceutico e patrimonio” con riferimento all’appalto in favore della spa Artsana per la “fornitura di ausili di assorbenza per incontinenti con consegna direttamente al domicilio degli aventi diritto dell’Asl”.

Secondo l’accusa, avrebbero “con collusioni e con mezzi fraduolenti consistenti in plurime condotte strumentali, ingiustificate e illegittime, impedito l’espletamento di una nuova gara. Alla scadenza”. Accusa caduta a conclusione del processo di primo e secondo grado.

Alfredo Rampino, ex  direttore amministrativo della Asl di Brindisi, difeso dagli avvocati Massimo Manfreda e Viviana Labbruzzo, era imputato anche con l’accusa di aver partecipato all’associazione per delinquere: il pubblico ministero aveva chiesto la condanna alla pena di un anno e quattro mesi di reclusione,  previo riconoscimento delle attenuanti generiche.

Nel capo di imputazione era stata contestata la “costituzione e la promozione” del sodalizio finalizzato al “compimento di una serie indeterminata di delitti e in particolare reati contro la pubblica amministrazione, corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, peculato, turbativa d’asta e falso in atto pubblico”

Il processo ordinario

In 46, tra funzionari e impiegati dell’Azienda sanitaria, più diversi  imprenditori, sono imputati nel processo ordinario pendente davanti al Tribunale di Brindisi, in composizione collegaile,  dopo la riunione dei tre filoni partiti secondo tempistiche differenti. Parti civili sono la Asl e la Regione Puglia, rappresentanti in giudizio dall’avvocato Donato Mellone del foro di Brindisi. L'istruttoria dibattimentale è al momento incentrata sull'ascolto dei carabinieri ai quali furono delegati gli accertamenti.

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