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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Sant'Elia / Piazza Giambattista Tiepolo

Sparatoria in una palazzina al Sant’Elia: padre e figli assolti in appello

In secondo grado ribaltata la sentenza del tribunale di Brindisi. Maurizio Cannalire e i figli Ivano e Tiziano assolti da ogni accusa. L’episodio avvenne a marzo 2015 in piazza Tiepolo

BRINDISI – Dopo le condanne, le assoluzioni. La corte d’appello di Lecce ha ribaltato la sentenza emessa in primo grado di giudizio a carico di padre e due figli accusati di una sparatoria avvenuta la tarda mattinata del 7 marzo 2015 all’interno di una palazzina situata in piazza Tiepolo, al rione Sant’Elia. Si tratta del 62enne Maurizio Cannalire, difeso dall’avvocato Luca Leoci, e dei figli Ivano Cannalire, 38 anni, e Tiziano Cannalire, 32 anni, assistiti rispettivamente dai legali Giuseppe Guastella e Ladislao Massari.

Maurizio e il figlio Tiziano risiedevano nella palazzina in piazza Tiepolo. Secondo l’accusa, Ivano Cannalire, che risiedeva altrove, si sarebbe recato presso l’abitazione dei familiari. Ne sarebbe quindi scaturito, da quanto sostenuto dalla Procura di Brindisi, uno scambio di colpi di pistola fra Maurizio e Tiziano da una parte e Ivano dall’altra. Nessuno rimase ferito. I carabinieri recuperarono dei frammenti di ogive fra le rampe di scale, ma le armi non sono mai state rinvenute. Un cittadino contattò le forze dell’ordine dopo aver sentito gli spari, ma nessuna testimonianza diretta della sparatoria. Buio anche sul movente. 

Tutti e tre furono rinviati a giudizio per porto abusivo di arma da fuoco e tentante lesioni personali. Maurizio e Ivano Cannalire furono accusati anche del reato di evasione dagli arresti domiciliari. Al termine del processo celebrato presso il tribunale di Brindisi, gli imputati sono stati assolti dal reato di tentate lesioni personali. L’accusa di porto abusivo di armi da fuoco ha retto solo nei confronti di Maurizio e Tiziano Cannalire, condannati rispettivamente alla pena di un anno e sei mesi di reclusione e un anno e quattro mesi di reclusione. Ivano Cannalire fu condannato a un anno di reclusione, solo per il reato di evasione (dello stesso reato fu ritenuto colpevole anche Maurizio).

Ma nella mattinata odierna, presso la corte d’appello di Lecce, sono state premiate le linee difensive. Papà e figli sono stati sono stati assolti da ogni accusa. 

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