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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Appena assegnate e già le occupano: 30mila euro per vigilanza case popolari

Sono 28 alloggi popolari e sono stati assegnati alle famiglie delle baracche di parco Bove. Ma, nelle more del trasferimento delle stesse negli appartamenti, c’è stato già chi ha tentato di occuparli abusivamente.

BRINDISI - Sono 28 alloggi popolari e sono stati assegnati alle famiglie delle baracche di parco Bove. Ma, nelle more del trasferimento delle stesse negli appartamenti, possibile solo al completamento delle procedure di allaccio alla rete elettrica, oltre che di attivazione delle forniture di acqua e gas, c’è stato già chi ha tentato di occuparli abusivamente. Tant’è che il Comune di Brindisi è dovuto correre ai ripari con estrema urgenza, assoldando vigilanti e stanziando circa 30.000 euro per fronteggiare i circa due mesi di "stand-by".

L’assegnazione formale risale al 6 giugno scorso. Le famiglie si erano ritrovate al Comune, nella sala Mario Marino Guadalupi di Brindisi. Fu acquisita in quel caso la titolarità degli appartamenti ma si chiarì già allora che le chiavi sarebbero state consegnate in seguito. Un mese fa si è dovuto disporre un “servizio urgente di vigilanza armata presso gli alloggi di proprietà comunale” in questione. L’incarico è stato dato alla Securpol Puglia.

E la ragione è ben specificata: il 4 luglio sono stati perpetrati tentativi di occupazione abusiva per il possesso degli stessi alloggi da parte di cittadini (sono proprio brindisini e non stranieri, è bene che lo si rimarchi, vista la quantità di commenti razzisti che BrindisiReport.it è costretto a rimuovere sistematicamente quando vengono pubblicate notizie che riguardano i migranti) che sono stati prontamente dissuasi. Occupare abusivamente una abitazione non è legale. A Brindisi accade spessissimo e ovunque, anche in occasione di ricoveri in ospedale o di decessi degli inquilini.

Intrufolarsi in un appartamento altrui innesca una guerra fra poveri che ha il sapore del paradosso oltre ad offrire uno spaccato sociale sconcertante di Brindisi, pur in tempi di crisi. Se l’assegnazione la si ritiene irregolare, la si può contestare nelle sedi opportune, ma non è così che suole procedere quaggiù, per lo meno non sempre.

Da un punto di vista più sostanziale, va rimarcato, tali comportamenti non sono affatto indolore per la collettività. Il Comune ha dovuto stanziare una somma ingente: 31.227, prelevato da un capitolo del bilancio 2014. Il servizio di vigilanza è stato affidato alla Securpol per un mesetto, la società ha già in appalto la vigilanza degli uffici giudiziari e tale appalto prevede, nel bando di gara, la possibilità di utilizzare la stessa azienda in caso di “urgenti necessità”.

Con 31mila euro si potrebbe fare molto, è denaro che potrebbe essere impiegato in altre opere. Se non si dovesse, per forza di cose, investirlo a tutela del patrimonio e dei diritti degli inquilini: ci vogliono i vigilanti per garantire legalità in quel di Brindisi. E di conseguenza, anche un bel gruzzolo. 

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