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Cronaca

Arrestati due agenti Polstrada

BRINDISI – Due agenti della polizia stradale in carcere per concussione. Duecentocinquanta euro per chiudere un occhio ed evitare che l’infrazione per eccesso di velocità di un automobilista si trasformasse in multa e ritiro della patente. Un autentico terremoto quello che si abbatte sulla Stradale di Brindisi, che negli ultimi tempi anni sotto la direzione del vicequestore Silvano Retucci ha messo a segno importanti operazioni soprattutto nel campo delle truffe alle compagnie di assicurazione attraverso falsi incidenti.

BRINDISI – Due agenti della polizia stradale in carcere per concussione. Duecentocinquanta euro per chiudere un occhio ed evitare che l’infrazione per eccesso di velocità di un automobilista si trasformasse in multa e ritiro della patente. Un autentico terremoto quello che si abbatte sulla Stradale di Brindisi, che negli ultimi tempi  sotto la direzione del vicequestore Silvano Retucci ha messo a segno importanti operazioni soprattutto nel campo delle truffe alle compagnie di assicurazione attraverso falsi incidenti.

Ad arrestare i due assistenti capo, in servizio da una decina d’anni presso il comando del capoluogo, i carabinieri di Massafra insieme con gli stessi colleghi della Polstrada. In cella sono finiti Giuseppe Manca e Antonio Briganti entrambi 38enni, uno di Brindisi l’altro di San Pancrazio Salentino. Quest’ultimo, capo pattuglia, risponde anche dell’accusa di falso per aver attestato di trovarsi in altro loco. Entrambi i poliziotti infedeli rispondono anche di omissione di atti d’ufficio per non aver messo a verbale la denuncia del conducente di una Bmw il quale, fermato all’altezza di Fasano sulla superstrada 379, viaggiava a circa 160 chilometri orari, 50 chilometri oltre il limite consentito.

Infrazione per la quale gli sarebbe toccato il ritiro della patente ed una multa salata. Ma con duecentocinquanta euro si sarebbe potuto risolvere tutto, avrebbero fatto intendere i due poliziotti. L’automobilista sarebbe stato al gioco, consegnando loro il danaro e producendo poi una denuncia circostanziata, sulla base della quale il gip Paola Liaci ha dato il via libera alla richiesta d’arresto formulata dal pm Valeria Farina Valaori. Ad incastrarli ci sarebbero prove considerate inequivocabili e schiaccianti.

L’episodio incriminato si sarebbe verificato qualche giorno fa lungo la Bari-Brindisi, all’altezza della Città della Selva. Di fronte alla richiesta di danaro l’automobilista si sarebbe piegato consegnando la cifra pattuita direttamente ai due poliziotti. Poi la denuncia e le indagini a stretto giro dei carabinieri della città di origine, e degli stessi colleghi dei due indagati, che hanno chiuso il cerchio una volta accertata la fondatezza della denuncia.

Tra le prove, secondo quanto si è appreso in via non ufficiale, anche la registrazione della videocamera di sicurezza di un Bancomat, dove i due poliziotti avevano accompagnato l'automobilista, che era sprovvisto di danaro contante al momento del controllo.

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