Brucia rifiuti su cassone rubato: arrestato un camionista
Un altro incendio di rifiuti, con un "giallo" da risolvere non tanto nelle dinamiche dei fatti, ma nei retroscena. Intanto c'è un arresto per combustione illecita di rifiuti e ricettazione, eseguito dai carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Francavilla Fontana
FRANCAVILLA FONTANA - Un altro incendio di rifiuti, con un “giallo” da risolvere non tanto nelle dinamiche dei fatti, ma nei retroscena. Intanto c’è un arresto per combustione illecita di rifiuti e ricettazione, eseguito dai carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Francavilla Fontana a carico di Francesco De Fazio, di 35 anni, residente a Roccaforzata (Taranto), colto in flagranza di reato.
Tutto è cominciato con l’intervento di una squadra di vigili del fuoco del distaccamento di Francavilla Fontana, chiamati a domare un incendio di plastiche e carta sparsi su un’area di cento metri quadrati, nella zona industriale della città, nel pomeriggio Nel pomeriggio di lunedì 30 maggio. Qui i militari dell’Arma hanno sorpreso l'uomo mentre era intento a scaricare a terra e a dare fuoco ai rifiuti che aveva trasportato, senza alcuna autorizzazione, all’interno di un cassone carrellabile montato su un autocarro Volvo.
Qui è cominciato il “giallo”. L’autocarro è risultato di proprietà della ditta “Crian Edil Soc. Coop.” di San Giorgio Jonico (Taranto), di cui l’interessato è dipendente, mentre il cassone carrellabile è risultato rubato nella stessa giornata, come affermano i proprietari, alla ditta “Ecotek Srl” di Brindisi. L’autocarro e il cassone sono stati sottoposti a sequestro in attesa degli esiti delle indagini.
Le operazioni di bonifica dell’area sono state già avviate su incarico dell’ amministrazione comunale di Francavilla Fontana. Ulteriori accertamenti sono in corso da parte dei carabinieri allo scopo di accertare tipologia e provenienza dei rifiuti. L’arrestato, dopo le formalità di rito, su disposizione dell'autorità giudiziaria, è stato condotto agli arresti domiciliari nella propria abitazione.