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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Alle rapine con la mamma: colpi ai distributori, quattro arresti

Operazione del commissariato di Ostuni e della Squadra mobile di Brindisi a Carovigno. I colpi il 29 maggio e il 5 giugno

CAROVIGNO - Una banda di rapinatori a gestione familiare, una situazione in cui gli investigatori si imbattono ormai sempre più frequentemente, è stata quasi del tutto smantellata nel pomeriggio di ieri venerdì 10 luglio, da una operazione condotta dal commissariato di Ostuni della Polizia di Stato e dalla Squadra mobile della Questura di Brindisi, che hanno notificato a quattro indagati ordinanze di custodia cautelare per concorso in rapina aggravata emesse dal gip del Tribunale di Brindisi su richiesta del pm Luca Miceli, che ha coordinato le indagini.

rapine ai distributori di Ostuni, la conferenza stampa 2-2

Il personaggio centrale della vicenda è Marco Conte, 20 anni, qualche precedente con la giustizia, il quale in alcuni casi assieme ad un complice ancora in via di identificazione, ha firmato almeno tre rapine ai danni di distributori di benzina sulla statale 379: due nello spazio di 10 minuti il 29 maggio scorso, e una il 5 giugno. Quelle del 29 maggio interessarono il distributore Ip sulla carreggiata nord della supestrada per Bari, nei pressi dello svincolo per Gorgognolo, e successivamente la stazione di servizio Esso sulla carreggiata sud dopo lo svincolo per Villanova, in territorio di Ostuni. Quella del 5 giugno fu un bis ai danni dello stesso distributore Esso, "quasi un bancomat", ha commentato la dirigente della Mobile brindisina, Rita Sverdigliozzi, per la banda di Marco Conte.

rapine ai distributori di Ostuni, la conferenza stampa-2

Conte è finito in carcere con la madre, mentre gli altri due arrestati sono ai domiciliari. L'aspetto singolare, infatti, ma nello stesso tempo inquietante della vicenda, rilevano gli investigatori, è quello che la logistica delle rapine era garantita dai congiunti di Conte, a quanto emerge dal lavoro della polizia: la fidanzata Silvia Epifani, di 20 anni; la madre di Conte, Irene Maraschio di 44 anni, il compagno della donna, Giuseppe Cordella di 46 anni. Il loro ruolo era quello di monitorare il sito in cui doveva avvenire la rapina, per segnalare pericoli e fattori di rischio, e anche quello di "estrarre" (come si dice in termini militari) i rapinatori in caso fossero costretti ad abbandonare il mezzo con cui avevano raggiunto il distributore. Cosa che avvenne, ad esempio, nella rapina del 5 giugno.

Marco Conte-3

Erano le 20 circa quando Marco Conte raggiunge la solita stazione di servizio Esso di Gorgognolo, sempre armato di pistola. Era già monitorato dalla polizia dopo le rapine di fine maggio, ma ovviamente non lo sapeva. Il bandito era arrivato a bordo di una Fiat Punto, e fece irruzione nel bar del distributore spianando - come le altre volte - una pistola, che ancora non è stata ritrovata dalla polizia. Ma l'arrivo di un furgone portavalori, che doveva fare rifornimento, allarmò Conte che si diede alla fuga a piedi, abbandonando la Punto (rubata a Carovigno il giorno prima), con il motore acceso e la portiera del lato guida aperta.

Irene Maraschio-2

Mentre percorreva di corsa il tragitto verso il punto uno dei familiari lo avrebbe preso a bordo, Marco Conte si sbarazzò di parte degli indumenti indossati durante la rapina. Grazie alle intercettazioni in corso, la polizia riuscì a recuperare tutto nelle ricerche successive, dopo l'arrivo alla Esso di una pattuglia del commissariato di Ostuni, acquisendo così altri elementi probatori importanti. Dal 5 giugno le attività della banda si interruppero. Non è escluso, hanno detto stamattina il vicequestore Rita Sverdigliozzi e il dirigente del commissariato di Ostuni, vicequestore Andrea Toraldo, che Conte ed i suoi abbiano mangiato la foglia dopo i fatti dell'ultima rapina.

Giuseppe Cordella-3

Gli altri due colpi, quelli del 29 maggio, cominciarono dalla Ip di Gorgognolo in direzione Bari, per concludersi nella stazione Esso sulla carreggiata sud. I banditi erano in due, a bordo di una Honda Hornet di colore nero, e uno di loro era armato di pistola. I fatti si svolsero tra le 16,15 e le 16,30 circa, con un bottino complessivo di 500 euro. In tutte e tre le rapine, il gruppo di Marco Conte ha racimolato circa 7-800 euro tra contanti e "gratta e vinci".

Silvia Epifani-3

Al momento ai quattro, e al quinto soggetto in fase di identificazione, non sono stati attribuiti altri colpi, anche se non si escludono futuri sviluppi delle indagini. "Carovigno e anche Ostuni sono stati e resteranno al centro della nostra attenzione e del nostro lavoro", ha detto brevemente stamani il questore Ferdinando Rossi, che ha avuto parole di elogio per i poliziotti del commissariato di Ostuni e della Squadra Mobile impegnati nella zona in varie indagini.

Il questore Ferdinando Rossi-2

Le stazioni di servizio restano un bersaglio tra i più facili per rapinatori e specialisti in spaccate. Quelle prese di mira dal gruppo Conte, poi, sono esposte anche sul retro perchè raggiungibili dalle complanari della 379. La domanda di sicurezza da parte dei gestori è alta, perciò quando si toglie dalla piazza una di queste bande il giudizio sul risultato va sempre molto oltre l'entità dei bottini realizzati dai rapinatori.

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