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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Carovigno

Minacce e voti comprati, e interessi nel parcheggio a Guaceto

Agli arresti domiciliari a Carovigno il 48enne Andrea Saponaro. Tutto cominciò con l'incendio di un'auto dell'ex sindaco

CAROVIGNO – Una campagna elettorale a favore dell’attuale maggioranza al Comune di Carovigno, condotta procacciando voti o col bastone (minacce) o con la carota (somme da 20 a 100 euro), e gli interessi illeciti nella gestione dell’area di parcheggio pubblica attigua alla riserva di Torre Guaceto.

Con l’arresto del 48enne Andrea Saponaro, questa mattina i carabinieri, questa volta quelli del Nucleo investigativo provinciale, hanno portato alla luce del sole a Carovigno un altro degli affari della criminalità locale. Nei confronti di Andrea Saponaro è stata eseguita dai militari un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari emessa dal gip di lecce su richiesta della Direzione distrettuale antimafia.

Saponaro è indagato per i reati previsti dagli articoli 86 e 87 del Dpr 570 del 16 maggio 1960, il Testo unico delle leggi per la composizione e la elezione degli organi delle Amministrazioni comunali. L’articolo 87 punisce chi compromette la libertà del voto con minacce o violenze, l’articolo 86 chi lo fa promettendo utilità (regali, danaro o altro).

La Citroen C3 della famiglia del sindaco Carmine Brandi-2-2-2

L’indagine, spiega un comunicato del comando provinciale dei carabinieri, è partita dopo il 22 dicembre 2017, quando alle 6,30 del mattino qualcuno diede fuoco all’auto dell’allora sindaco Carmine Brandi, una Citroen C3. Le indagini individuarono come ipotetico autore dell’episodio proprio Andrea Saponaro.

Oltre agli indizi per l’incendio, su Saponaro gli investigatori dell’Arma hanno raccolto anche elementi per inquadrare una attività di pressioni sugli elettori, in occasione delle comunali del 10 giugno 2018, a favore della coalizione che sfidava il centrodestra, e che poi ha vinto ed ora amministra la città.

Brandi era fuori dai giochi (la sua amministrazione era caduta proprio a causa di dissidi interni al centrodestra), e Saponaro aveva puntato comunque sul fronte opposto. Perché, e se con la consapevolezza di altri, lo diranno i capitoli successivi dei fatti di oggi.

I carabinieri intanto parlano anche di interessi accertati “della criminalità nella gestione dell’area di parcheggio comunale (particolarmente utilizzata nel periodo estivo dai bagnanti, previa corresponsione del ticket parcheggio), limitrofa alla Riserva Naturale di Torre Guaceto”.

Per cristallizzare questa infiltrazione in un servizio pubblico, sempre questa mattina i militari del Nucleo investigativo provinciale dei carabinieri hanno notificato al Comune di Carovigno un decreto della Dda di Lecce “con cui viene ordinata l’esibizione della documentazione comunale inerente la gestione della predetta area, comprovante i rapporti tra quel Comune e gli indagati”.

Nella giornata di oggi, in mia presenza e dei responsabili degli uffici, su richiesta della DDA di Lecce, sono stati consegnati tutti i documenti riguardanti la questione parcheggio a Torre Guaceto: delibere di consiglio, delibere di giunta, costituzioni in giudizio e atti amministrativi degli ultimi 5 anni.  

La nota del sindaco Lanzilotti

Attraverso una nota divulgata nel pomeriggio, il sindaco di Carovigno, Massimo Lanzilotti, chiarisce la sua posizione. "Con la mia amministrazione - afferma il primo cittadino - sono state approvate convenzioni per la gestione del parcheggio direttamente al Consorzio di Torre Guaceto e varianti allo strumento urbanistico, al fine della definitiva approvazione di un’opera pubblica come la Porta della Riserva, che segna una netta inversione rispetto al passato".

"Si è appreso anche di ulteriori fatti che riguarderebbero la mia campagna elettorale ai quali sono del tutto estraneo. Fatti che sono lontani dai valori, principi e dagli obiettivi del mio mandato nonché dal mio essere. Confido nel lavoro delle forze dell’ordine, affinchè si faccia chiarezza su quanto oggi appreso dagli organi di stampa e rimango a totale disposizione degli inquirenti, a tutela del lavoro svolto negli ultimi due anni da me e dall’amministrazione che rappresento".

Il Partito Democratico di Carovigno

Il Partito Democratico di Carovigno, alla luce delle notizie riguardanti l’eventuale inquinamento dello svolgimento delle elezioni amministrative del 2018, esprime, attraverso la sua segreteria  e i suoi rappresentanti istituzionali, profondo stupore e indignazione per quanto scaturito dall’inchiesta. Nel mentre ringrazia le Forze dell’ordine e la Magistratura per il lavoro quotidiano che svolgono a tutela della legalità e dei cittadini onesti, confida che si faccia al più presto la massima chiarezza sull’inchiesta della DDA di Lecce. Consapevole, inoltre, che l’operato del Sindaco Massimo Lanzilotti e della maggioranza che lo sostiene sia sempre stata improntata alla massima trasparenza e nell’interesse della collettività, confida che tutta la comunità di Carovigno possa continuare a riporre la propria fiducia verso tutti i suoi rappresentanti istituzionali.

Articolo aggiornato alle ore 08:03 del 9 giugno (la nota del Pd)

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