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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Ostuni

Giovane nella morsa degli estorsori: un arresto a Ostuni

Pretendevano 1500 euro, a fronte di un prestito di 100 euro. Dopo due arresti in flagranza, in carcere anche il terzo indagato

OSTUNI – Pretendevano la restituzione di una somma pari a 1500 euro, a fronte di un prestito di soli 100 euro. Pressata da continue minacce di morte, la vittima delle richieste estorsive era sprofondata in uno stato di esasperazione tale da pensare al suicidio. Ma grazie ai consigli del padre il malcapitato ha trovato la forza di sporgere denuncia ai poliziotti del commissariato di Ostuni, facendo partire le indagini che dopo due arresti in flagranza di reato avvenuti lo scorso mese, adesso hanno portato all’arresto di quello che secondo gli investigatori era il vero e proprio organizzatore del tentativo di estorsione.

Si tratta del 47enne Donato Greco, di Ostuni, soggetto già noto alle forze dell’ordine, con alle spalle una condanna a oltre 20 anni di per omicidio volontario. L’uomo nella serata di ieri è stato condotto in carcere in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del tribunale di Brindisi, su richiesta della Procura. Da quanto appurato dagli inquirenti, Greco è stato il mandante e l’ideatore delle richieste estorsive. 

La vittima subiva di continuo telefonate, messaggi whatsapp e chiamate vocali sino a 60-70 al giorno. Oltre alle minacce di morte, gli estorsori erano arrivati al punto di pretendere la consegna della sua auto, applicando un tasso usurario che aveva fatto schizzare a 1500 euro, la somma inizialmente data in prestito, pari a 100 euro. 

La situazione era divenuta insostenibile e, pertanto, alla richiesta dell’ennesimo incontro per riscuotere il denaro, gli agenti hanno predisposto un servizio di polizia che ha permesso di arrestare in flagranza per tentata estorsione due dei tre indagati: i fidanzati Gianluca Blasi e Katia Savina, entrambi noti e con diversi precedenti a loro carico. 

Da ulteriori approfondimenti investigativi è emerso come i due arrestati fossero d’accordo con Donato Greco, vero artefice dell’estorsione. Nell’immediatezza l’uomo venne denunciato a piede libero ma, a distanza di poco meno di un mese di serrate indagini, per il 47enne si sono aperte le porte del carcere. “La vicenda – si legge in una nota della questura di Brindisi - ripropone l’importanza di denunciare e rivolgersi alle Istituzioni onde poter assicurare alla giustizia i responsabili”. 

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