
Un momento della conferenza stampa
Arrivano le reliquie di Don Bosco
BRINDISI - Si è svolta questa mattina alle 11 presso la sala conferenze di Palazzo Nervegna, la conferenza stampa di presentazione del calendario degli eventi che si svolgeranno in occasione dell’arrivo a Brindisi, il 5 ottobre, delle reliquie di San Giovanni Bosco.
BRINDISI - Si è svolta questa mattina alle 11 presso la sala conferenze di Palazzo Nervegna, la conferenza stampa di presentazione del calendario degli eventi che si svolgeranno in occasione dell'arrivo a Brindisi, il 5 ottobre, delle reliquie di San Giovanni Bosco. L'importante evento religioso che attirerà fedeli da tutta la Puglia, è stato patrocinato dal Comune di Brindisi, dall'Arcidiocesi Brindisi-Ostuni e dalla Pastorale giovanile dell'Arcidiocesi. Alla conferenza stampa hanno partecipato don Mario Stigliano, direttore dell'Istituto Salesiano, Vincenzo Ecclesie, vicesindaco di Brindisi, Giovanni Brigante, consigliere regionale, Gian Paolo Zeni, commercialista, Cosimo Rodio, ex allievo salesiano, Nicola Cainazzo, presidente del Coni e Federica Caniglia, addetto stampa dei Salesiani.
"Don Bosco è ancora attuale per Brindisi e per la Puglia salesiana. Generazioni di giovani sono cresciute con il canto 'Don Bosco ritorna'. E Don Bosco ritorna nella sua urna. Un evento che i fedeli attendono con gioia" afferma Don Mario Stigliano. Sul cosa ci si aspetta da questo evento Don Mario afferma: " Il rettor maggiore dei Salesiani, don Pascual Chávez, dice che l'urna di Don Bosco dovrebbe risvegliare la passione educativa. Noi facciamo catechismo educando. La caratteristica fondamentale dei Salesiani è l'educazione. Don Bosco è un santo sociale, un educatore. Ha trasformato la società del suo tempo. Mi chiedo: cosa sarebbe stata Brindisi senza i Salesiani?".
Poi il direttore dell'Istituto Salesiano ha ricordato il bicentenario della nascita di Don Bosco che ricorrerà il 16 agosto del 2015 e in occasione del quale le reliquie del santo piemontese stanno peregrinando in tutto il mondo. Brindisi è una tappa di queste peregrinazioni. A questo evento la famiglia salesiana lavora da tre anni incentrati il primo anno sulla storia di Don Bosco, il secondo sulla sua pedagogia e il terzo sulla sua spiritualità. E a tal proposito Don Mario continua dicendo "noi abbiamo sempre sottolineato che Don Bosco era un uomo spirituale, da mettere in paragone con San Benedetto ed altri. Ha inventato la spiritualità giovanile, uno stile rivoluzionario, semplice, per tutti. Abbiamo ricevuto una grossa eredità che non possiamo dilapidare. Questo evento non è tanto una celebrazione, deve far rinverdire il nostro cuore per agire come Don Bosco, per essere buoni cristiani, onesti cittadini, essere attenti ai problemi dei giovani e a quelli della città di Brindisi. Abbiamo voluto questa conferenza perché Don Bosco è al centro della città di Brindisi e non solo dei Salesiani".
Dopo l'intervento del direttore dell'Istituto Salesiano, l'addetto stampa, Federica Caniglia, ha illustrato il programma degli eventi che si svolgeranno già dal 20 settembre e finalizzato "a lasciare un segno indelebile della presenza di Don Bosco" e rivolto particolarmente ai giovani, che, come ha ricordato la Caniglia, Don Bosco considerava "la parte migliore della società".
Un ricordo da ex allievo salesiano è stato apportato da Giovanni Brigante, che su ciò che ha imparato in quegli anni dagli educatori Salesiani ha affermato: "Hanno insegnato noi anche il ruolo che un giovane deve avere quando diventa cittadino. Quel teatro tutto di legno ha visto tanti di noi recitare e avevamo degli educatori che erano dei fratelli maggiori autorevoli. Nel dopoguerra Brindisi, città poverissima, non aveva luoghi per i giovani. Tra i tanti amici che hanno frequentato questo luogo, tanti di loro hanno ricoperto o ricoprono incarichi di responsabilità nella nostra città e nel nostro Paese".
Poi Giovanni Brigante conclude parlando della vicinanza che la sua azienda ha avuto sempre nei confronti dell'Oratorio salesiano e che avrà, anche questa volta in occasione dell'evento. "Lo faccio perché so quanto vale essere vicino ai giovani e l'oratorio se non ha i giovani perde il suo ruolo naturale. Mi auguro che anche altre aziende sostengano quest'opera meritoria".
Anche Gian Paolo Zeni, ex allievo salesiano, ha ricordato con senso di gratitudine l'educazione ricevuta presso i Salesiani e la frase di Don Bosco che diceva "non arrendersi mai di fronte a qualunque avversità". Poi Zeni ha ricordato il sistema educativo di Don Bosco basato su tre pilastri: ragione, religione e amorevolezza. "Quel tipo di educazione ci ha formati per tutta la linea. Sono grato per quest'esperienza vissuta" conclude Zeni.
Nicola Cainazzo ha ricordato invece la "strategia" usata dal sacerdote: "Don Bosco ha costruito prima l'oratorio e poi la chiesa. La strategia era quella. E ciò che cerco di trasmettere ai dirigenti sportivi e ai tecnici è: siate educatori. Dobbiamo essere testimoni per il nostro futuro, per i giovani". Il vicesindaco Vincenzo Ecclesie invece ha parlato del modo di comunicare che i ragazzi di oggi hanno attraverso i mezzi telematici. "Oggi l'oratorio non è più sufficiente. Ritengo che bisogna attrezzarsi con armi più potenti per vincere questa battaglia".
Don Mario ha concluso la conferenza stampa ponendo la questione su qual è l'impegno dei Salesiani dopo la visita dell'urna. "Dico di disturbarci. Quando si tratta di giovani chiamate i Salesiani. Ho visto un aspetto giovanile appiattito. Forse dovremmo riunire le agenzie educative. L'urna di Don Bosco deve darci uno scatto e farci andare avanti perché i giovani non ci aspettano".
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