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Cronaca

Asl e appalti truccati, riuniti i tre processi: udienza a luglio

La decisione del Tribunale su richiesta del pm a cui non hanno fatto opposizione i difensori degli imputati: "Altrimenti accusa polverizzata per le stesse persone". I tronconi scaturiti dall'inchiesta Virus che portò agli arresti nel 2012

BRINDISI – Sono stati riuniti in un unico processo i tre filoni derivanti dall’inchiesta chiamata Virus su appalti indetti dalla Asl che, per la Procura, sono stati truccati: di fronte ad accuse identiche e agli stessi imputati il Tribunale ha accolto la richiesta di riunione presentata dal pubblico ministero per evitare la polverizzazione.

Il pm Giuseppe De NozzaLa decisione è stata assunta nel corso dell’udienza di questa mattina relativa al filone legato all’accusa che attiene all’esistenza di un’associazione per delinquere mossa nei confronti di 12 persone, alcune delle quali già a dibattimento per i reati ai quali il sodalizio sarebbe stato finalizzato, vale a dire turbativa d’asta, utilizzazione di segreti d’ufficio, falso e peculato. Altri imputati sono sotto processo con accuse identiche, dopo essere stati tratti in arresto, in carcere o ai domiciliari, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare chiesta e ottenuta dal pubblico ministero Giuseppe De Nozza (foto accanto).

E’ stato lo stesso sostituto procuratore a chiedere di riunire i filoni e oggi in udienza né i difensori degli imputati, né gli avvocati che rappresentano le parti civili hanno presentato opposizione. Il processo così riunificato riprenderà a luglio, per quella data dovrebbe essere depositata la perizia sulle intercettazioni.

L'ex ospedale Di SUmma-2Tra le gare finite nei capi d’imputazione ci sono quella per la ristrutturazione di alcuni locali dell’ex Di Summa per la realizzazione della Cittadella della Salute per 552.571,84 euro, per l’ampliamento dell’edificio adibito a radioterapia e adeguamento funzionale del centro grandi ustionati del Perrino per1.043.238. E ancora i lavori per ristrutturare il padiglione San Lorenzo per la realizzazione di ambulatori della medicina del territorio presso il vecchio Di Summa per 409.081 euro, per l’adeguamento del Melli di San Pietro Vernotico per 191.160 euro e per la fornitura di attrezzatura per il blocco operatorio e poi per la messa a norma della palazzina di via Taranto a Brindisi per 202.144.

L’Azienda sanitaria locale di Brindisi è stata riconosciuta parte lesa e si era già costituita con l’avvocato Donato Mellone chiedendo il ristoro dei danni patiti, presentando istanza per tre milioni di euro. La richiesta si riferisce a una valutazione approssimativa e di base delle conseguenze sopportate sia sul piano patrimoniale, sia su quello morale con particolare riferimento alla lesione dell’immagine e della credibilità dell’Asl. Parte civile anche la Regione Puglia con l’avvocato Francesco Marzullo, il quale si è riservato la quantificazione del danno.

A fine udienza, come scriviamo in altro articolo, un avvocato ha scoperto su uno dei banchi riservati agli avvocati ed alle parti una cartuccia per arma semiautomatica calibro 9X21. Sul caso indagano i carabinieri della compagnia di Brindisi.

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